LE RIFLESSIONI A CALDO DI JEAN-PIERRE GUICHARDAZ
Torno da una "due giorni" che alcuni cari amici virtuosi hanno definito scherzosamente il "monnezza tour" (si è cominciato con un impianto in Veneto, poi ci siamo spostati in Trentino e infine in Lombardia). Abbiamo ascoltato persone che parlano di rifiuti con il rispetto che si deve a una risorsa, economica ma anche civica. Già, perché l'ho potuto appurare direttamente: dove il cittadino è abituato a differenziare anche il territorio assume una connotazione diversa, appare più ordinato (anche sotto il profilo urbanistico), più verde, sicuramente più pulito, in definitiva più rispettato e valorizzato. L'attenzione alla risorsa-rifiuto si traduce in un'attenzione alla risorsa-ambiente. In un momento in cui la politica nazionale sembra remare contro le autonomie (fregandosene delle peculiarità culturali, linguistiche, storiche dei singoli territori), in un periodo di rigurgito neo-centralistico credo che solo una politica locale mirata alla conservazione dell'ambiente e allo sviluppo delle potenzialità del territorio possa continuare a dare un senso alla nostra specialità, al nostro essere valdostani. Noi in questo siamo aiutati dalle montagne più belle del mondo, da un clima unico, dalla presenza abbondante di quel bene preziosissimo che è l'acqua. Sapremo, noi Valdostani (forse aiutati anche dall'urgenza di adeguarci a norme europee che non possono più essere derogate), utilizzare al meglio le nostre risorse per continuare a restare "speciali"? Forse serve di più rimboccarsi le maniche per dare una svolta (vera!) invece di continuare a lamentarci contro Roma ladrona e i cattivoni che ci vogliono così male. Io voglio un'autonomia orgogliosa e responsabile (che guarda al futuro con la voglia di affrontare una sfida) e non piagnona e nostalgica di ciò che fu e che non potrà mai più essere.
In questo viaggio mi sono convinto che tariffa puntuale, differenziata spinta con raccolta dell'umido e soprattutto gestione pubblica sono i segreti per trasformare un problema in risorsa. Durante l'ultima visita il direttore dell'impianto di trattamento del residuo secco della provincia di Mantova ci ha detto "vi metto nero su bianco che gente come voi (intendendo i valdostani), gente di montagna che ha a cuore la propria terra come nessuno, nel giro di niente arriva all'80/85% di differenziata! Basta che partiate con la raccolta dell'umido e da voi la quota residua diventa un problema minimale". Sono convinto anch'io che basti partire e a quel punto diventerà una gara a chi sarà il più virtuoso. Abbiamo già dimostrato di avere a cuore la nostra terra quel famoso giorno del 2012, ora è solo questione di gambe e di volontà! E chissà se fra qualche anno non avremo anche noi delegazioni di consiglieri di altre regioni curiose di copiare il nostro modello...
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