Riceviamo, e volentieri ripubblichiamo, un'importante lettera degli insegnanti sul Progetto "École en langues VdA".
“ÉCOLE EN LANGUES VDA: LE RAGIONI DEL NO."
Offrire alle famiglie una scuola pubblica in grado di permettere alle nuove generazioni di affrontare le sfide del futuro con strumenti adeguati è un nobile obiettivo facilmente condivisibile da tutti.
Una formazione plurilingue è universalmente auspicata da tempo e il progetto pilota “École en langues VdA” va sicuramente in questa direzione.
Tuttavia, per noi docenti di scuola primaria è difficile aderire per diversi motivi. Abbiamo diverse perplessità che desideriamo portare all’attenzione di tutti.
I docenti della scuola primaria, cioè coloro che dovranno realizzare concretamente il progetto, in fase di progettazione non sono stati consultati.
Il corpo docente è venuto a conoscenza delle linee guida del progetto, per la prima volta, intorno alle vacanze di Natale ed è stato chiamato a decidere in merito nel giro di pochissimo tempo sulla base di poche e generiche linee guida.
La facoltà di Scienze della Formazione Primaria dell’Università della Valle d’Aosta, il luogo dove per eccellenza si formano gli insegnanti dell’attuale e futura scuola valdostana, non è stata in alcun modo coinvolta né per l’aspetto linguistico, né per l’aspetto pedagogico-didattico, né per l’eventuale formazione dei docenti.
Riteniamo che un progetto di tale portata, prima di essere lanciato, debba essere condiviso, declinato e approfondito con tutte le parti in causa: al tavolo di lavoro mancavano gli insegnanti della scuola dell’infanzia e primaria ed esperti di pedagogia e didattica.
Condividiamo i valori che sostengono tale progetto, ma riteniamo anche che, per avviare un “percorso formativo di matrice internazionale”, occorrerebbe aggiornare i programmi di attuazione dell’insegnamento bilingue in Valle d’Aosta (les Adaptations del 1984) e fare tesoro delle esperienze bi-plurilingui di questo trentennio, valorizzando in questo modo la professionalità dei docenti.
I principi fondanti del progetto pilota “École en langues VdA” esiste già nella misura in cui nella nostra scuola si rispettano gli articoli 38/39/40 dello Statuto Speciale della Valle d’Aosta.
Una scuola che metta al centro il bambino, che valorizzi il suo benessere e la sua crescita personale, che contribuisca alla formazione del pensiero, all’acquisizione e al consolidamento delle competenze, può essere promossa rendendo minoritaria la lingua madre rispetto alle lingue straniere?
Siamo sicuri che una scuola che prevede 5 ore di italiano e 13 ore di francese e 12 di inglese possa veramente offrire delle opportunità di apprendimento ai bambini in difficoltà che necessitano di supporti specifici?
Su Facebook, il Consigliere Raimondo Donzel, commenta la nota dei docenti:
"Aggiungo ciò che nessuno dice mai e non vuol ricordare: è stato il solo Pd-SinistraVdA nel 2014 a riportare a ragione Assessore e V commissione che volevano far partire il progetto École VdA già il 1 settembre 2014; e ci siamo riusciti, non sollevando obiezioni ideologiche, ma semplicemente chiedendo il rispetto delle norme sulle iscrizioni degli alunni e il CCNL degli insegnanti.
Nessuno si era accorto che era inapplicabile!!!
Fermo restando che il Pd-SinistraVdA ha rimarcato che vuole una scuola di qualità per tutti come prevede la Costituzione e che l'inglese deve arrivare a tutti gli alunni, sia a quelli di Chamois e Valgrisenche quanto a quelli delle scuole del centro di Aosta. La scuola di montagna per il Pd-SinistraVdA non è solo un edificio ma è anche qualità dell'insegnamento!
Quindi l'Assessorato ha ripiegato su una scelta "sperimentale" nel quadro della legge regionale per l'Autonomia, ma non ha seguito la regola base per far crescere una sperimentazione: spiegarne con pazienza le ragioni e ascoltare e accogliere i suggerimenti degli insegnanti e dei dirigenti, evitando il fallimento come le riforme nazionali, calate sempre più dall'alto senza un adeguato dibattito culturale (solo per far quadrare i conti!)."