Nella seduta consiliare del 27 ottobre 2016, dopo l'illustrazione dell'Assessore al bilancio e del Presidente della Regione, si è aperta la discussione generale sul Documento di economia e finanza regionale (DEFR) che traccia gli obiettivi prioritari per il triennio 2017-2019.
Qui di seguito l'intervento in aula del capogruppo Jean-Pierre Guichardaz.
Grazie Presidente,
il nostro documento di economia e finanza regionale per il 2017/2019 detta le linee per la programmazione triennale del bilancio regionale e dei conseguenti atti del Consiglio e della Giunta, contemperando la programmazione regionale con la programmazione gestionale della Regione. È un documento di indirizzo che fissa le politiche che la Regione intende adottare per il prossimo triennio, gli obiettivi delle prossime manovre di bilancio regionali, ed è corredato da un’utile descrizione degli scenari economico-finanziari internazionali e nazionali con un focus su quelli regionali, con ciò imponendo un’analisi ampia della situazione economico-finanziaria extra regionale dalla quale anche una piccola regione come la nostra non può prescindere: immaginarsi come un organismo avulso dalle dinamiche nazionali ed internazionali è velleitario e non è sicuramente utile per una corretta pianificazione della spesa.
Il DEFR come dicevo è un documento utile anche per la mole di informazioni che contiene, è un documento che va nella direzione di una maggiore trasparenza gestionale e programmatoria, sicuramente non è esaustivo vista la complessità delle procedure, vista anche la necessità di continui aggiornamenti in itinere e di modifica degli approcci gestionali e politici, ma è un atto di enorme importanza per la programmazione economico finanziaria e soprattutto per la definizione dell’azione strategica che la Regione intende perseguire, tanto da costituire il riferimento per la programmazione su base triennale sul quale comporre il bilancio regionale che dovrà, appunto, essere costruito e implementato in coerenza con gli indirizzi e gli obiettivi fissati nel DEFR. La discussione in commissione e in Aula assicura il raccordo tra l’esecutivo e il Consiglio Regionale, presupposto per una sinergia di intenti che lo strumento del DEFR mette nero su bianco, cancellando ogni fraintendimento, circa il percorso e le modalità che dovranno essere adottati per il prossimo bilancio di previsione.
Riguardo allo scenario regionale il DEFR disegna un quadro sostanzialmente in ripresa rispetto ai periodi in cui la crisi risultava più marcata e perniciosa, ma anche rispetto agli anni immediatamente antecedenti il 2016; la Regione, come noto, negli ultimi sei/sette anni ha subito, come d’altronde il resto del mondo, un drastico calo delle risorse a disposizione, a causa della crisi internazionale e nazionale, che ha praticamente dimezzato le risorse a disposizione, con impatti importanti su settori che per loro natura dipendevano in larga misura dalle disponibilità pubbliche, cioè dai contributi a favore dei privati ma anche dagli investimenti diretti della Regione e degli Enti locali; il settore dell’edilizia in primis, paga forse più di qualunque altro la diminuita disponibilità di risorse pubbliche, oltre che della minore propensione dei privati all’investimento nel mattone, dovuto anche all’incertezza del quadro economico complessivo: sappiamo bene che non è solo la maggiore o minore disponibilità di risorse ad influenzare investimenti che spesso sono scelte di vita con una proiezione sul lungo termine. I dati sono ancora molto negativi e sicuramente implicano un’attenzione particolare da parte della politica che, però, non può prescindere dalla mutata situazione finanziaria della Regione, la quale non potrà più intervenire con le modalità proprie del passato. Il rilancio del settore e dell’indotto non può che avvenire attraverso una riqualificazione delle imprese, e come abbiamo scritto nella direttrice 2 attraverso “l’innovazione e la specializzazione delle imprese e la valorizzazione dei progetti di ricerca e sviluppo”, il pubblico in tal caso può creare le condizioni infrastrutturali, normative, burocratiche (nel senso della semplificazione delle procedure) che favoriscano e premino in qualche modo l’innovazione e la progettualità. La direttrice 2, pur nella sua brevità, indica molto bene quale sarà l’intendimento del governo regionale nel prossimo triennio, “l’accrescimento dell’attrattività e della competitività” nella nostra intenzione, dovrà avvenire attraverso il concorso della Regione “alla realizzazione della strategia europea per una crescita sostenibile” attraverso, come ho già detto, “l’innovazione e la specializzazione delle imprese e la valorizzazione dei progetti di ricerca e sviluppo” ma anche attraverso “l’implementazione della formazione regionale e l’accesso al mercato del lavoro di cui al Piano per le politiche del lavoro”. Quindi risorse, mezzi, know how, limitatamente alle nostre disponibilità, con particolare attenzione alla crescita e alla competitività delle imprese valdostane, che, nel nostro auspicio oltre a poter camminare con le proprie gambe dovranno diventare sempre più testimonial del made in VdA fuori dai confini regionali, come peraltro già avviene in molti casi, soprattutto nel settore industriale e artigianale.
Voglio ribadire questo concetto, e cioè che il nostro primo obiettivo è di aiutare le imprese a raggiungere una piena indipendenza, che è il presupposto per la crescita e lo sviluppo delle nostre imprese.
Tornando nello specifico al settore dell’edilizia il DEFR è permeato di riferimenti a questo ambito, riferimenti anche indiretti, cito ad esempio il “consolidamento del programma di interventi volti alla manutenzione e alla realizzazione delle infrastrutture agricolo-forestali” o il riferimento agli investimenti nella sicurezza degli edifici pubblici, in particolare di quelli scolastici”.
Parliamo anche degli adeguamenti alla normativa antisismica o all’adeguamento normativo del patrimonio immobiliare regionale.
Il piano di valorizzazione e alienazione del patrimonio immobiliare, del quale il nostro gruppo è stato uno strenuo sostenitore apre nuove possibilità di investimento nel settore immobiliare e quindi edilizio, immettendo sul mercato un’enorme quantità di strutture, di possibilità di investimento che possono portare lavoro, idee, progettualità, ma anche un consistente miglioramento delle economie collegate: il turismo, l’agricoltura, l’impresa…
Anche direttrici che potrebbero non dare immediatamente l’idea di un collegamento diretto con il settore dell’edilizia, come la direttrice 6 (laddove si cita esplicitamente il “completamente della realizzazione delle piste ciclabili di Aosta e Sarre”) hanno sicuramente delle ricadute sullo specifico settore di cui stiamo parlando.
A volo d’uccello vogliamo fare delle brevi considerazioni su alcune direttrici:
- riguardo alla sanità e al welfare (la direttrice 1) il DEFR pone particolare attenzione alle fragilità e alle nuove povertà, con un preciso riferimento al principio della cosiddetta “compartecipazione” alla spesa socio-sanitaria, nell’ottica di una maggiore equità. Dopo aver ridefinito recentemente il ticket sulla farmaceutica su base ISEE, aggiustando una situazione di oggettiva sperequazione ci poniamo oggi l’obiettivo di ampliare il sistema della compartecipazione su base reddituale e patrimoniale, ridefinendo (ritarando, dice il DEFR) il novero delle esenzioni e delle riduzioni anche nel settore del welfare. La strada è quella da sempre auspicata dal nostro gruppo, che ricordo fu promotore nella scorsa finanziaria, attraverso un emendamento alla finanziaria 2016/2018, della modifica del principio della compartecipazione alla spesa farmaceutica su base ISEE, aprendo in tal modo la strada all’applicazione diffusa, quindi non solo sulle ricette dei farmaci ma anche sulla specialistica e sui ticket in genere.
Anche il tema della “revisione” delle misure in materia di assistenza economica per il sostegno alle famiglie, la cosiddetta “misura unica per la famiglia” è tra gli impegni principali di questo DEFR: mettere nero su bianco un argomento di cui si discute da tempi immemorabili (che ricordo è trasversale, riguarda cioè più dicasteri) gli dà dignità e soprattutto lo mette tra le priorità di questa amministrazione.
Un accenno anche al “potenziamento dell’erogazione dei servizi presso il domicilio”, indicato nella direttrice 1: ci fa enorme piacere che torni tra le priorità dell’amministrazione regionale l’idea che ciò che si può fare al domicilio del paziente o dell’utente (mi riferisco alla cura dei malati ma anche all’assistenza dei nostri anziani o dei disabili…) trovi precedenza rispetto alla ospedalizzazione usuale (appunto quella in ospedale) o alla residenzialità in strutture protette. Sicuramente questo comporta un ragionamento sulle misure alternative, anche su quelle economiche, con il doppio risultato di un risparmio per le casse pubbliche e di un indubitabile vantaggio (laddove possibile) per gli utenti interessati e per le loro famiglie.
- Riguardo alla direttrice 2: “Buona scuola, formazione e università”, devo dire che da relatore della legge di riforma del sistema scolastico regionale non posso che essere soddisfatto della considerazione che il DEFR dedica al tema; la legge regionale 18 del 2016 prevede consistenti finanziamenti che puntano alla valorizzazione del personale docente e dirigente scolastico e al potenziamento del piano di formazione (anche attraverso il famoso bonus dei 500 euro previsto dalla cd “Buona scuola” nazionale, che ricordo la nostra regione ha da subito accolto e fatto suo), ribadisce la scelta operata con la nostra legge regionale di mantenere e di valorizzare nell’ambito proprio del nostro “sistema di istruzione” le specificità e l’unicità del modello pedagogico delle scuole dell’infanzia. Il modello peculiarità di scuola dell'infanzia del nostro sistema scolastico regionale è stato mantenuto e ribadito anche nel protocollo di intesa sottoscritto con il ministro all’Istruzione, proprio perché noi crediamo nel valore pedagogico delle scuole dell’infanzia, soprattutto per quanto concerne l’alfabetizzazione precoce bi-plurilingue dei bambini. Importante anche un focus sulla tematica del rapporto tra istruzione e formazione per una maggiore integrazione tra scuola e mondo del lavoro (anche questo tema è dettagliato nella l.r. 18).
- Riguardo alla direttrice 4, quella che si riferisce alla questione tanto dibattuta dei 177 lavoratori a tempo indeterminato attualmente incardinati negli assessorati all’agricoltura, alle attività produttive e ai lavori pubblici, la maggioranza ha presentato un emendamento che punta a risolvere la questione contrattuale, che forse è l’aspetto più critico del percorso che si intende intraprendere, prevedendo il mantenimento, nel caso della ricollocazione in un ente o in un’agenzia appositi (le formule sono in fase di valutazione, assieme a un meticoloso monitoraggio delle soluzioni intraprese dalle altre regioni italiane) delle medesime condizioni contrattuali (sia normative sia economiche) di provenienza. Il riferimento all’assunzione di detto personale presso la Società dei Servizi Valle d’Aosta SPA, possibile soluzione prospettata dal DEFR, è stato omesso, anche in seguito al dibattito che il governo regionale ha intrapreso con le rappresentanze sindacali e al confronto interno alla maggioranza.
- Sulla direttrice 5, quella riguardante gli investimenti nella sicurezza degli edifici pubblici, con priorità a quelli scolastici, ho già accennato nella premessa, aggiungo solo che il “risanamento energetico e tecnologico degli stabili regionali”, voce presente nel DEFR, va nella direzione di un efficientamento degli edifici pubblici e contestualmente di un rilancio del settore specifico del “risanamento energetico e tecnologico” (settore collaterale e complementare a quello edilizio). Ciò a dimostrazione della volontà della maggioranza di rilanciare il settore edilizio e l’indotto e di farlo diventare un vero e proprio volano dello sviluppo economico della nostra regione.
- Con riferimento alla direttrice 6 “investimenti nella sicurezza ambientale e degli edifici pubblici, con priorità a quelli scolastici”, ho già accennato a come questo intento si incrocia con il rilancio del settore edile, settore che produce un enorme indotto a più livelli, come in questo caso sul settore della messa in sicurezza degli edifici anche ai fini anti-sismici, del risanamento energetico, ambito questo che si ricollega, ad esempio per i suoi effetti benefici sulla qualità dell’aria, alla “Tutela e valorizzazione dell’Ambiente” (titolo adottato per la direttrice 7); ambiente che come ben declinato nel DEFR è un patrimonio inestimabile per la nostra piccola regione, che ha anche delle enormi potenzialità economiche (tanto da meritarsi la denominazione di green economy, di cui il nostro gruppo ha parlato lungamente proprio in quest’Aula, quando ancora eravamo all’opposizione). Il tema della mobilità sostenibile riguarda anche l’assessorato del collega Donzel, che mi pare su questo settore stia facendo un buon lavoro di prospettiva (voglio dire che sarà sempre più necessario un raccordo con gli EELL, affinché un piano complessivo della mobilità sostenibile sia implementato con i livelli territoriali attraverso un dialogo sempre più stretto).
Infine sul tema della Ferrovia: ancora nella scorsa legislatura il nostro gruppo si è più volte espresso sulla necessità di rendere il trasporto su rotaia più moderno, più consono alle esigenze di una nuova mobilità. Il dibattito che si è aperto sul tema della ferrovia, sollecitato dalla proposta referendaria alla valutazione della commissione consiliare, apre una prospettiva sicuramente interessante e, qui lo anticipo, ma lo abbiamo già in più sedi ribadito, alla quale il nostro gruppo parteciperà con entusiasmo e convinzione. Rinvio quindi l’approfondimento al dibattito che ci sarà a brevissimo in commissione e successivamente in Aula.