giovedì 3 agosto 2017

#CONSVDA - VARIAZIONE DI BILANCIO

Nel corso della seduta del Consiglio regionale del 2 agosto il Consigliere Paolo Cretier è intervenuto in merito al provvedimento variazione di bilancio.
Di seguito il suo discorso in aula.

"Grazie Presidente.
Mi dispiace che il collega Cognetta non sia rientrato dalle ferie in tempo per assistere ai lavori odierni dell'aula. Il mio Dirigente, oggi in pensione, diceva che chi è assente ha sempre torto. Avrei voluto dirgli che non sono d'accordo con le sue dichiarazioni mordi e fuggi. Preferisco il confronto, fare delle dichiarazioni responsabili e ascoltare le risposte perché il confronto è alla base del dibattito civile e politico.

Nella mia breve esperienza nel quinquennio a Champdepraz, il bilancio, seppur con altre dimensioni rispetto a quello regionale, prendeva molto tempo se si voleva conoscere a fondo. Un bilancio di soli 1,6 ME, ma necessitava la lettura di molti documenti e di dati tabellari corposi, una complessa massa di dati, di leggi e di regolamenti, erano necessarie delle molteplici integrazioni, degli approfondimenti indispensabili per giungere a delle proposte regolarmente disattese dalla maggioranza.
Ma la comprensione era possibile e necessaria in funzione di un apporto consapevole nel rispetto delle parti, in modo responsabile di fronte a tutta la cittadinanza e agli elettori.

Per me è la prima volta che affronto un simile argomento, di una portata estrema come il "Secondo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2017 " e le "Disposizioni collegate al secondo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2017-2019" ovvero il D.L n.113 e il D.L n.114. Questi due provvedimenti che descrivono le vostre scelte per una riallocazione dei risparmi di spesa o di ciò che per una serie di motivi non si è speso o non si è potuto spendere.

Vorrei esprimere un parere personale partendo dalla lettura dal D.L 114, ad esempio, che ai più è sembrata una classica OMNIBUS di fine anno: un insieme di norme e di articoli che modificano sostanzialmente i testi di legge già approvati e che necessitano di un aggiornamento per problemi contingenti.
A livello nazionale e regionale la OMNIBUS, nell'ordinamento italiano, è un atto normativo di carattere provvisorio avente forza di legge, adottato in caso straordinario di necessità e urgenza dal Governo nazionale o regionale, ma specifico e strategico.
Ho sentito più volte anche i membri della maggioranza dichiarare che ci sarebbe voluto più tempo anche per loro e che si scusavano per la situazione, come ad esempio con il Presidente CPEL, l'Architetto Manes.

Tutti Voi avete evidenziato il cambiamento epocale, non più assestamento di bilancio, senza più il Patto di stabilità, ma comunque con una massa documentale imponente, dati e tabelle da comprendere, in attesa dei dati da elaborare e renderle comprensibili a tutti, che sono arrivati gradualmente ma all’ultimo minuto, in termini calcistici, in zona “Cesarini”.

Quello che si è capito che ci sono 11,3 ME disponibili, somme impegnate e non utilizzate, disimpegnate e disponibili da allocare altrove. Il primo passo sarebbe stato capire come mai, ma non c'era tempo, c'è la sospensione estiva, invece eccoci qua, oggi, giustamente a cercare di capire e alla fine a votare inderogabilmente due testi di legge che tra le righe hanno anche qualche idea, dire interessante, ma era opportuno, ribadisco, un approfondimento e un confronto, che per vostre ragioni, non avete voluto.

La fretta è una cattiva consigliera, abbiamo riscontrato in commissione qualche errore di doppia imputazione e diversi refusi come dichiarato dai Coordinatori, nelle varie audizioni.
Potrebbe anche non essere l'unica variazione di bilancio, perciò speriamo di non ripercorrere la stessa strada e utilizzare lo stesso metodo, magari avere più tempo a disposizione, noi siamo disponibili a collaborare, ma dateci il tempo per l’analisi.

A meno che tutto questo non sia fatto di proposito, giusto un metodo per creare un po' di confusione.

Le commissioni dovrebbero avere la priorità prima del consiglio, l'atto conclusivo, la discussione generale e la votazione, vi sono delle parti che possono essere condivise ma bisogna valutare la portata delle modifiche e come hanno detto alcuni colleghi per molte modifiche, sarebbe stato opportuno partire dalle valutazioni degli impatti delle applicazioni del passato, poi oggi modificare lo strumento legislativo e migliorarne l'impatto sulla collettività. Questa è la politica.

Poi si vuole cambiare anche la "ratio" delle leggi. Con le vostre scelte politiche, avete modificato norme che sono state costruite, discusse e scritte con coscienza e responsabilità. Magari qualcosa doveva essere rivisto, se le modificate frettolosamente l'impatto potrebbe essere un altro, non è giustificabile l'atteggiamento e il metodo adottato.

Licenziare due leggi di simile portata, in un solo passaggio in commissione e votarle immediatamente in Consiglio, sembra proprio una scelta discutibile, un'accelerata in modo non casuale, un po' troppo propulsiva, forse perché siamo quasi a fine mandato?
Non so se in passato sia mai successo, ma ci vuole anche un po' di rispetto delle parti e di condivisione per trovare dei punti di convergenza."

Dopo l'analisi dei due provvedimenti il Consigliere Cretier ha continuato:

" Il bilancio armonizzato è, nell'insieme, così definito, ma pare che non ci sia armonia non tra gli Assessorati. Alcuni hanno a disposizione mezzi finanziari più importanti di altri che elargiscono contributi che mi sembrano dei chiari spot pre-elettorali.  Ci riesce oggi difficile sostenere questo provvedimento a causa della poca condivisione, del metodo utilizzato. Forse, con una maggiore condivisione, l'iter in aula sarebbe stato molto più rapido, con pochi emendamenti e mirato a risolvere i problemi della Valle d'Aosta."

mercoledì 2 agosto 2017

#CONSVDA - VARIAZIONE DI BILANCIO

Nella seduta straordinaria del Consiglio regionale del 2 agosto, riunita per esaminare il provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2017/2019 e le disposizioni collegate, il nostro Capogruppo Jean-Pierre Guichardaz è intervenuto in seguito alle relazioni d'aula.
Di seguito il discorso in aula.

Grazie Presidente,

oggi siamo qui a parlare del "provvedimento di variazione al bilancio", a una settimana dalla seduta del Consiglio che da sempre è deputata a questa discussione, cioè quella di fine luglio. Dacché sono in Consiglio Regionale neanche le più accanite opposizioni sono riuscite a ritardare l'approvazione di quella che fino all'anno scorso poteva definirsi la "manovra estiva".

Dico "fino all'anno scorso" perché oggi discutiamo per la prima volta di una manovra conforme alle nuove regole sul "bilancio armonizzato", regole che hanno ridotto di moltissimo gli spazi di manovra, obbligando a utilizzare risorse vere, disimpegnate altrove attraverso meccanismi di compensazione "con variazioni in diminuzione", e non l'avanzo di amministrazione dell'anno precedente come si faceva fino all'altr'anno. Sono meccanismi, questi delle nuove regole di gestione del bilancio, molto complessi, di difficile comprensione per chi non si occupa quotidianamente della materia finanziaria. E a sentire quel poco di spiegazioni che ci sono state fornite in commissione non così scontati (questi meccanismi), neppure per i tecnici e gli esperti del settore, che si sono trovati di fronte a modalità di rendicontazione e anche gestionale del tutto inedite.

Una novità epocale quella del bilancio armonizzato, che avrebbe dovuto essere spiegata, dettagliata e infine metabolizzata nei tempi dovuti, se la maggioranza avesse voluto un voto consapevole e responsabile da parte dell'organo istituzionale deputato: appunto il Consiglio Regionale. Ho rilevato all'inizio del mio intervento come ci si trovi a discutere il provvedimento di variazione e le disposizioni collegate non nella seduta consigliare da mesi appositamente programmata per questo evento (evento che dopo la legge finanziaria di dicembre è sicuramente il più importante dell'anno politico, tanto che si "prenotano" per l'occasione, se così si può dire, tre giorni pieni per la discussione e il voto, contro gli uno/due delle sedute ordinarie), dicevo che ci troviamo a discutere in questi giorni forse l'atto più importante dopo la legge finanziaria di fine anno, in un Consiglio convocato in fretta e furia, in via straordinaria, fuori dalla calendarizzazione originaria decisa in capigruppo, e ciò a causa della fretta, della frenesia, direi, da parte della maggioranza di approvare il provvedimento in tempi rapidissimi, riducendo l'iter di discussione ai minimi termini. Un rinvio, peraltro, quello della data del Consiglio, originato dall'impossibilità del CELVA di esprimere per tempo il parere obbligatorio sui due disegni di legge, considerato che i testi gli sono stati inviati quando ormai l'ordine del giorno della scorsa adunanza era già stato deciso e programmato (peraltro ci fosse stata anche la possibilità di modificare l'ordine dei lavori della seduta plenaria del CPEL i tempi per analizzare i provvedimenti e per emettere un parere ragionato e sensato davvero sarebbero stati troppo brevi: lo dico perché qualcuno della maggioranza, nel goffo tentativo di scaricare sugli enti locali la responsabilità del rinvio di questa discussione, ha ritenuto la mancata iscrizione all'OdG del CELVA dei due ddl come uno "sgarbo istituzionale", come un cosciente tentativo da parte dei sindaci di ostacolare il processo di approvazione della variazione di bilancio).

Non è una lamentazione di facciata, di quelle, diciamo così "dovute", visto il ruolo di opposizione che esercitiamo, ma è una constatazione quella della riduzione, anzi direi dell'annullamento, degli spazi di discussione tecnica e politica, riduzione che addirittura è stata più volte denunciata e segnalata in commissione e in altre sedi dagli stessi componenti della vostra maggioranza (chieda al collega Gerandin se è così contento di questi passaggi frettolosi e dell'impossibilità di effettuare il necessario percorso di approfondimento del provvedimento). Non mi invento nulla, faccio solo una constatazione su dati oggettivi: se prendiamo, ad esempio, l'iter di approvazione del disegno di legge 87, quello di variazione di bilancio dell'anno scorso, vediamo che la Giunta di allora presentò i testi al Consiglio Regionale il 28 giugno 2016, la II commissione, capitanata dall'ineffabile La Torre, cominciò a lavorarli il giorno dopo, il CPEL ebbe oltre due settimane di tempo per dare un parere, la II commissione chiuse le audizioni e gli approfondimenti dopo tre settimane e mezzo dall'assegnazione, e l'approvazione in Consiglio avvenne, dopo un'ampia discussione, il 27 luglio, esattamente un mese dopo l'assegnazione al Consiglio Regionale. E considerate, colleghi, che stiamo parlando di variazioni di bilancio fatte con i vecchi sistemi di gestione e di rendicontazione, sistemi sempre complessi, per carità, a volte di difficile lettura ed interpretazione, soprattutto per politici che nella vita hanno fatto tutt'altro che non i dirigenti dell'assessorato al Bilancio (come il collega Chatrian) o i commercialisti (come il collega Marguerettaz), per citare a titolo d'esempio due consiglieri, uno di maggioranza e uno di opposizione, con alle spalle solide competenza in materia, dicevo che bisogna considerare che i tempi della discussione l'anno scorso si riferivano a modalità di gestione e di rendicontazione tutto sommato collaudate e digerite da chi doveva valutarle e votarle, essendo fatte ancora con le regole antecedenti a quelle introdotte con il sistema del "bilancio armonizzato". L'iter dei provvedimenti che dovremmo discutere in questa seduta invece è il seguente: assegnazione alla II commissione il 18 luglio 2017, inizio esame del provvedimento da parte della II commissione il giorno dopo (il 19 luglio), con breve audizione del presidente Marquis e del collega Chatrian, e parere definitivo, sempre della II commissione (l'unica ad aver analizzato i due ddl!), il 20 luglio, dopo aver audito in una mattinata tutti gli assessori e il presidente del CPEL (cioè colleghi in due giorni ci si era tolti il dente!). Naturalmente l'audizione del buon Manes è stata un nulla di fatto considerato che lo stesso non aveva neppure avuto il tempo di approfondire i testi (da quello che ci ha detto) e tantomeno di far fare dagli uffici del CELVA un'analisi compiuta dei provvedimenti e un successivo passaggio alla plenaria dei sindaci il cui OdG era già stato definito. Tanto che quando il presidente Manes dichiarò in commissione di non essere stato messo nella condizione neppure di fare una prima valutazione di massima dei due ddl la collega Morelli, sostituta del presidente di commissione Fabbri (che, per la cronaca, aveva ormai assunto un "improrogabile" impegno e quindi non sarebbe stato disponibile a condurre le sedute della II commissione da lì in poi: vi ricordo, colleghi, il mazzo che faceste all'assessore Perron quando si assentò per una settimana durante i mesi caldi della discussione sul DEFR e sul Casinò, ribadisco mesi visto che lì si trattava proprio di un periodo di quasi tre mesi in cui, a detta dell'allora minoranza, l'assessore e la commissione consiliare avrebbero dovuto stare a disposizione dei consiglieri H24 vista l'importanza del momento...), dicevo che il presidente Manes ricevette dalla collega Morelli, che appunto sostituiva il collega Fabbri durante le audizioni, addirittura delle scuse a nome della II commissione per il poco tempo concesso. Ricordo anche reazioni piuttosto infastidite di alcuni colleghi della maggioranza, imbarazzati per questa incomprensibile accelerazione. Quindi, colleghi, l'iter di discussione delle variazioni di bilancio di metà anno, normalmente concentrato in un mese, questa volta è stato compresso in un giorno e mezzo e senza neppure audire gli enti locali (lasciamo perdere i sindacati e i rappresentanti delle categorie produttive, che credo non abbiano neppure ricevuto un "invito a dedurre" sull'argomento, a dimostrazione di quanto interessi alla maggioranza il parere del "resto del mondo"), dicevo, senza neppure attendere il parere del CELVA che ha dovuto inviarlo "a babbo morto", come si dice, cioè quando oramai i giochi erano chiusi e il parere della commissione competente già acquisito. Come vedete, colleghi, la rappresentazione di questo teatrino, che qualcuno ha chiamato pomposamente "confronto", la dice lunga sulla volontà della "giunta della condivisione", l'autobattezzatasi "giunta della casa di vetro" (quella nata in contrapposizione a una maggioranza brutta e cattiva e antidemocratica), dicevo che la rappresentazione di questo che è diventato un teatrino e che invece dovrebbe essere un momento di confronto, di approfondimento e di condivisione è quella di un intermezzo teatrale, neanche poi così ben recitato e cantato (i balbettii dei colleghi della cosiddetta maggioranza, in commissione, mi sono parsi dei gemiti, non certo dei contributi seri al dibattito...). Anzi, lo definirei, usando una figura retorica non so quanto efficace, ma non importa, "un intermezzo stonato da parte di comparse a cui viene fatto credere di essere le prime parti". Colleghi della maggioranza, in questa prima importante prova di cambiamento avete dato il peggio di voi! lasciatemelo dire, vi siete sdraiati come dei tappetini davanti alle esigenze degli assessori, anzi di alcuni assessori (perché anche la redistribuzione dei soldi "ricollocati", come li definisce l'assessore alle finanze, è molto sbilanciata a favore di alcuni e a svantaggio di altri...), dicevo che vi siete appiattiti davanti all'esigenza dell'assessore di turno di ravanare qualche consenso in vista degli imminenti appuntamenti elettorali, con provvedimenti in alcuni casi "spot", privi di visione oltre che di copertura economica per il futuro (ne parleremo approfonditamente nel corso della discussione). Vi siete lasciati abbindolare dall'assessore Chatrian, voi peones della maggioranza (lo dico con simpatia e affetto, ricambiando una definizione che qualcuno aveva usato nei nostri confronti...); assessore Chatrian che si è fatto maldestro portavoce dei suoi colleghi di Giunta (prendendosi, tra l'altro, schiaffoni per conto terzi senza che nessuno, mi pare, prendesse le sue difese, neanche i suoi colleghi di movimento; è un po' ciò che è successo in occasione della registrazione rubata, vi ricordate quel famoso incontro tra alcuni della maggioranza e i vertici del Casinò in cui l'assessore Chatrian fu registrato, senza che lui lo sapesse, da qualcuno della sua stessa maggioranza e il file finì casualmente nella buca delle lettere di un giornalista che immediatamente, e legittimamente dico io, visto il contenuto, ne fece uno scoop? Beh, in quel caso il buon assessore Chatrian fu mandato allo sbaraglio come carne da cannone dai suoi stessi colleghi di maggioranza, forse per misurare le reazioni dei lavoratori e dei sindacati del Casinò e dell'opinione pubblica, un po' come è stato fatto in occasione di questa variazione di bilancio: avanti Savoia!, lasciamo che sia lui a prendersi gli insulti per il metodo, noi intanto ci facciamo i nostri begli annunci, intercettiamo i nostri "elettori" con qualche provvedimento spot, aggiustiamo un po' di cosette qua e là distribuendoci gli undici e rotti milioni di euro di risorse fresche, e mettendo a posto qualche sospeso, che può sempre tornare comodo...), dicevo che i colleghi di Giunta hanno delegato molto volentieri il collega Chatrian (e anche il Presidente Marquis, devo dire!) a fare da punchball, e che lo stesso si è fatto ben ben infinocchiare, tanto da dichiarare spavaldamente (riporto anche le virgole) che "la manovra giunge a ridosso della pausa estiva e approderà nel consiglio regionale previsto dal 26 al 28 luglio" - infatti... ottimista come sempre il nostro Chatrian....- e che tale iter brevissimo "è stato voluto per poter completare un'accurata ricognizione delle risorse a disposizione da destinare ai settori che più ne hanno bisogno", aggiungendo, con toni trionfalistici che paiono suggeriti da qualche responsabile della comunicazione che gira lì dalle vostre parti (magari è lo stesso che voleva filtrare le domande e rivedere gli accrediti dei giornalisti...), dicevo aggiungendo trionfalmente lo slogan, lasciatemi dire suicida "passiamo dalle parole alla concretezza" (niente di più populistico e fastidioso del "noi facciamo loro chiacchierano"). Tra l'altro, mi si conceda di fare un appunto anche sul versante della comunicazione, colleghi della maggioranza, voi che quando eravamo insieme aall'opposizione misuravate col centimetro lo spazio concesso a ciascuno dalla stampa locale; voi, i nemici della propaganda e i fautori della libera stampa non asservita, oggi bypassate addirittura gli organi istituzionali, raccontando in anteprima ai media le strategie politiche, le destinazioni delle risorse, trasformando la libera stampa, di fatto, in megafono delle vostre iniziative (naturalmente la stampa fa il suo mestiere, quindi se la notizia arriva prima ai giornalisti che alle commissioni preposte - e agli stessi colleghi della maggioranza, come peraltro hanno fatto capire i colleghi Morelli e Gerandin intervenendo in II Commissione - è normale che la notizia venga pubblicata; tra l'altro devo dire, a riconoscimento del ruolo dei media, che spesso e volentieri è proprio la stampa ad informarci sulle priorità della nuova maggioranza, sull'azione politica della giunta, colmando un gap di informazione che semplicemente un minimo di coscienza istituzionale e di ruolo basterebbe a colmare; colleghi, basti solo vedere come avete condotto la questione Casinò: se non ci fossero state le agenzia di stampa che svelavano le indiscrezioni che trapelavano dalle riunioni dello squadrone di Di Matteo con la maggioranza prima e i sindacati dopo, se non ci fosse stato il resoconto dettagliato del percorso referendario, da parte degli organi di informazione, se non avessimo letto il contenuto degli accordi direttamente dai siti on line COL CAVOLO che ci saremmo fatti un quadro della situazione su questo tema, che poi è il tema sul quale avete basato la nascita della nuova maggioranza, il pretesto che vi faceva dire che non c'era condivisione delle informazioni e delle strategie "con quelli di prima" (se solo voi aveste "restituito" un decimo delle informazioni che la vecchia maggioranza forniva a ciclo continuo ai La Torre e agli Chatrian avreste già fatto il vostro dovere, invece il nulla del nulla, il buon avvocato Di Matteo con il suo stuolo di consulenti e di esperti non ha più messo piede in commissione, opera in totale autonomia - non credo dalle vostre "indicazioni", a sentire i soliti boatos, anche se vi siete riempiti la bocca di slogan tipo "fuori la politica dal Casinò" -, ma nemmeno il collega Chatrian ha mai chiesto di venire in commissione ad aggiornarci sul dossier, forse il più delicato in questo momento... così per dire di metodo e di cambiamento...). Per tornare alla discussione sulla variazione di bilancio, ricordo a quelli con la memoria corta che noi ci eravamo incontrati in commissione con il collega Chatrian il giorno stesso della famosa conferenza in cui avete svelato i "segreti" della manovra alla stampa; ci eravamo visti proprio quel 17 luglio alle 10,10 del mattino con l'assessore alle finanze e i suoi dirigenti per discutere del "rendiconto 2016", che poi è stato votato pressoché all'unanimità nello scorso Consiglio, e in quell'occasione il buon Chatrian fece di tutto per sviare il discorso dai contenuti della "variazione di bilancio", discorso che peraltro avevo sollevato proprio io una settimana prima in II Commissione, allarmato dalla mancanza di uno straccio di documentazione, e visto che si avvicinava inesorabilmente il Consiglio di fine luglio convocato su tre giorni apposta per discutere l'argomento. Se si ricorda, assessore, ci anticipò malvolentieri che avevate appena approvato in Giunta (quella stessa mattina, tra l'altro!) i due ddl, e che i contenuti sarebbero stati illustrati nei giorni successivi in commissione dai singoli assessori; lei parlò confusamente di disimpegni e ricollocazioni di risorse, ma non si lasciò scappare una parola sul contenuto delle due norme, tranne poi raccontare per filo e per segno, un'ora dopo in conferenza stampa, addirittura le cifre, le allocazioni di ogni capitolo di spesa, il contenuto normativo del collegato, oltre che la ratio ispiratrice dei due provvedimenti!

Ho fatto questo che può sembrare un ramenotto, non con lo spirito di chi vuole cercare motivi di rivalsa contro quelli del "golpe" (termine che io, peraltro, non ho mai usato, preferendo "quelli del cambio di maggioranza"), ma perché la gente, quelli che ci ascoltano, ma anche gli amici della maggioranza, soprattutto i peones (ribadisco che lo dico con simpatia e affetto, essendomi trovato anch'io, a volte, nella condizione di dover votare provvedimenti poco discussi, poco condivisi: tant'è, colleghi, che fui tra quelli che denunciò apertamente il problema di metodo sul DEFR, sulla Finanziaria, sul Casinò, quando ero in maggioranza, e fui tra quelli che caldeggiarono l'approfondimento e il rinvio della discussione in Aula proprio a causa delle insufficienti informazioni e rassicurazioni; devo dire, però, che fui anche tra quelli che a un certo punto denunciò la pretestuosità dell'operazione Casinò, che dissi apertamente che era diventata una scusa, un pretesto, appunto, per abbattere la vecchia maggioranza e per costruire le basi di una NUOVA maggioranza...), dicevo che questo non è un ramenotto (come diciamo qui da noi) contro la maggioranza, vuole essere piuttosto un modo per far capire alla gente che segue il Consiglio e agli amici della maggioranza, quelli senza incarichi esecutivi, che "i nuovi che avanzano" (l'attuale giunta, per capirci) usano metodi che sono stati criticati da loro stessi quando erano all'opposizione (io mi ricordo, colleghi, quante ce ne siamo prese di critiche su quella che voi ritenevate un'accelerazione sulla "Buona Scuola valdostana" - a posteriori direi qualcuna anche giusta, anche se continuo a ritenere che quello era l'unico modo per sventare gli aspetti negativi dell'imminente riforma nazionale - dicevo che ricordo le critiche che ci rivolgevate sull'iter, sullo scarso confronto: beh, colleghi, non avremo fatto tantissimi passaggi, ma incontrammo addirittura i comitati autocostituiti degli insegnanti di matematica ed educazione tecnica delle scuole medie, i sindacati li vedemmo svariate volte, facemmo diversi passaggi in commissione prima di votare la legge, non abbiamo chiuso la questione in due giorni dall'assegnazione del testo in commissione, colleghi!; e sulla legge cosiddetta "Fontana", quella sull'inclusione attiva, abbiamo sentito il mondo, il processo di concertazione, se lo possiamo definire così, è durato più di un anno, ma i colleghi Marquis, Gerandin, l'ineffabile La Torre (per dirne tre iperattivi in quel frangente), non finivano di lamentarsi che mancavano ancora dati, numeri, che il confronto non era esaustivo! Il collega Cretier si è letto tutti gli atti di quell'anno di discussioni e di rinvii e credo possa confermare che i primi a reclamare calma e ragionamento erano proprio i signori che ho citato. Qui, colleghi, che dati e che numeri ci avete fornito per poterci fare un'idea, dico solo un'idea, di due provvedimenti di cui uno del valore di venti e rotti milioni di euro e l'altro modificativo di una marea di leggi regionali? Che dati ci avete fornito a supporto della norma che modifica la cosiddetta legge "Fontana", quella sull'inclusione attiva, o di quella che estende i compiti della "Fondazione Montagna Sicura" (a cui la Regione contribuisce con circa 126.000 euro l'anno), o che modifica l'inquadramento giuridico dell'ARER e contrattuale dei suoi lavoratori (addirittura facendoli entrare nel Comparto Unico Regionale), o che assegna nuove funzioni alla Fondazione per la Ricerca sul Cancro, immagino con inevitabili ripercussioni sui finanziamenti (parliamo di 1.000.000 di euro di finanziamento regionale annuo), o che incrementa i contributi per la Fondation Grand Paradis (370.000 euro l'anno di trasferimenti regionali), o che aggiunge risorse al Parco del Mont Avic (circa 1.080.000 euro l'anno di finanziamento regionale) e via dicendo. Per carità, sono sicuro che in svariati casi i finanziamenti aggiuntivi e le modifiche legislative siano ben riposti, ma i dubbi, quando non si forniscono dati e sufficienti spiegazioni, rimangono e non credo facciano bene a realtà e a contesti immaginati "indipendenti", seppur soggetti al controllo se non addirittura all'amministrazione diretta da parte della Regione (il caso della Fondazione per la ricerca sul cancro è emblematico del ruolo che ha la Regione su organizzazioni ed enti che vengono spesso immaginati come avulsi dalla politica: gli organi di amministrazione e di controllo della Fondazione, colleghi, sono nominati direttamente dalla Giunta e il finanziamento annuale è deliberato dalla Regione...), dicevo che la mancanza di chiarezza sui percorsi di modifica delle norme di riferimento e dei finanziamenti lasciano sempre quel dubbio di fondo che non fa bene e che lascia spazio a retro-pensieri poco edificanti. Credo che anche i colleghi della maggioranza vorrebbero interloquire con i rappresentanti di queste entità importanti e socialmente riconosciute, per capire cosa stiano facendo, come operano, perché ritengono utile che siano modificati i propri statuti e le norme costitutive, anche per sapere come spendono i nostri soldi. È legittimo, e rafforza l'idea che la politica lavori per il bene della comunità e non per favorire l'amico dell'amico, l'amico del consigliere, il parente dell'amico, del consigliere o un proprio fiduciario. Ora, tutto questo necessario lavoro di approfondimento e di chiarimento, in due giorni non si può fare, colleghi! Infatti non abbiamo sentito le parti sociali, le rappresentanze delle categorie produttive, i rappresentanti degli EELL (che hanno dovuto inviare il parere, come dicevo all'inizio, a cose fatte, e a parere oramai acquisito da parte della II commissione: parere che, per la cronaca, l'opposizione non ha proprio dato, perché del tutto inconsistenti i dati a supporto e perché richiesto dopo solo un giorno e mezzo di audizioni... e mi chiedo francamente come abbiano potuto dare un parere e un voto consapevoli i colleghi della maggioranza presenti in commissione, visto che loro stessi hanno lamentato l'insufficienza del confronto: ci sono le trascrizioni, colleghi, da cui si evince chiaramente che alcuni di voi erano non poco incazzati - scusate il termine, ma credo renda bene il concetto - con la giunta per i loro metodi a dir poco sbrigativi; è interessante leggere il resoconto dell'intervento fatto dalla collega Morelli in coda all'audizione del 17 luglio scorso, durante la quale, da presidente in pectore della II Commissione, dopo  aver solidarizzato con l'opposizione (diceva testualmente la consigliera Morelli "personalmente capisco il malessere dell'opposizione, sicuramente noi avremmo fatto la stessa cosa", diciamo che avreste fatto molto peggio!), ipotizzava un calendario di audizioni CANONICHE degli assessori, del Celva, delle "parti sociali": audizioni che, come ho detto, sono state più che altro passaggi frettolosi, inconcludenti o inesistenti: del caso CELVA ho già detto, e le parti sociali e le categorie produttive non sono state neppure audite, collega Morelli...).

Quindi, per concludere questo mio intervento propedeutico alla discussione sui singoli provvedimenti, volevo ribadire che non mi preoccupa tanto il non essere coinvolto nei processi decisionali, quanto l'idea che si faccia strame delle procedure, che, a mio modesto parere, non sono una inutile perdita di tempo, una formalità della quale si può tranquillamente fare a meno, ma sono l'essenza stessa della democrazia. Se poi a farlo con un netto colpo di reni, imboccando la direzione opposta a quella indicata sono i paladini della trasparenza e del cambiamento credo che sia ancora più grave. Quando si ritiene che bastino i fatti e che le parole siano superflue il segnale non è proprio un bel segnale, colleghi.