Nella seduta del Consiglio Regionale del 28 luglio è stato presentato il disegno di legge numero 90 che recepisce la legge 107/2015, la cosiddetta #buonascuola.
Il capogruppo Jean-Pierre Guichardaz ha presentato la relazione d'aula sul disegno di legge.
"Ai sensi degli articoli 2 e 3 dello Statuto speciale per la Valle d’Aosta, approvato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4, la Regione dispone di potestà legislativa primaria in materia di “istruzione tecnico-professionale” e di potestà legislativa concorrente in materia di “istruzione materna, elementare e media”. Gli articoli 39, 40 e 40bis dello Statuto dettano, inoltre, specifiche disposizioni in materia di particolarismo linguistico.
Fra le principali specificità della scuola valdostana, si ricorda inoltre che, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 31 ottobre 1975, n. 861 (Organici delle scuole primarie, secondarie ed artistiche della Valle d’Aosta), il personale dirigente e docente delle scuole della Valle d’Aosta appartiene ai ruoli regionali e le spese del relativo trattamento economico sono a carico del bilancio della Regione, mentre lo stato giuridico e il trattamento economico sono gli stessi del corrispondente personale appartenente ai ruoli statali. La competenza in materia di determinazione degli organici è in capo alla Regione, alla quale spetta, in base alla loro consistenza e alla disponibilità di posti vacanti, decidere l’entità delle assunzioni in ruolo. Con la legge 16 maggio 1978, n. 196 (Norme di attuazione dello statuto speciale della Valle d’Aosta), sono state definite le modalità per dare concreta attuazione all’articolo 40 dello Statuto speciale relativamente alle materie da insegnare in lingua francese e agli adattamenti dei programmi di insegnamento nazionali (oggi Indicazioni nazionali del curricolo) alle necessità locali.
Il legislatore statale, con la legge 13 luglio 2015, n. 107 recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, ha introdotto una riforma di ampio respiro dell’ordinamento scolastico, soprattutto sotto il profilo organizzativo e gestionale.
Le sopra richiamate specificità regionali hanno costituito il presupposto per la sottoscrizione, il 25 luglio 2015 ad Aosta, di un apposito protocollo d’intesa tra il Ministro dell’istruzione e l’assessore regionale competente in materia di istruzione, ai fini del recepimento, da parte della Regione, dei princìpi contenuti nella l. 107/2015 e nei successivi decreti attuativi oggetto di delega legislativa.
Al suddetto Protocollo d’intesa è seguito il decreto legislativo 3 marzo 2016, n. 44, recante “Norme di attuazione dello Statuto speciale per la Regione autonoma Valle d’Aosta in materia di ordinamento scolastico”, nel quale, in considerazione della peculiarità dell’ordinamento scolastico regionale e degli adattamenti alle necessità locali, si è stabilito innanzitutto che la Regione individui, con propria legge, le modalità e i tempi per l’applicazione dei principi della l. 107/2015, prevedendo, inoltre:
- l’applicazione da parte della Regione delle disposizioni della l. 107/2015 riguardante lo stato giuridico ed economico del personale dirigente, docente ed educativo, compatibilmente con il sistema di costituzione e gestione delle dotazioni organiche dei propri ruoli regionali;
- il mantenimento e la valorizzazione da parte della Regione, nell’ambito del proprio sistema di istruzione, delle specificità e dell’unicità del modello pedagogico delle scuole dell’infanzia, in quanto funzionale alla precoce alfabetizzazione bi-plurilingue dei bambini;
in considerazione del sistema bi-plurilingue della Regione, lo svolgimento nelle istituzioni scolastiche regionali, in aggiunta alle prove INVALSI di cui al decreto legislativo 19 novembre 2004, n. 286 (Istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, nonché riordino dell’omonimo istituto, a norma degli articoli 1 e 3 della L. 28 marzo 2003, n. 53), di una prova di conoscenza delle lingue francese ed inglese e l’introduzione, a partire dalla scuola primaria, dell’insegnamento in lingua inglese di discipline non linguistiche.
- il mantenimento e la valorizzazione da parte della Regione, nell’ambito del proprio sistema di istruzione, delle specificità e dell’unicità del modello pedagogico delle scuole dell’infanzia, in quanto funzionale alla precoce alfabetizzazione bi-plurilingue dei bambini;
in considerazione del sistema bi-plurilingue della Regione, lo svolgimento nelle istituzioni scolastiche regionali, in aggiunta alle prove INVALSI di cui al decreto legislativo 19 novembre 2004, n. 286 (Istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, nonché riordino dell’omonimo istituto, a norma degli articoli 1 e 3 della L. 28 marzo 2003, n. 53), di una prova di conoscenza delle lingue francese ed inglese e l’introduzione, a partire dalla scuola primaria, dell’insegnamento in lingua inglese di discipline non linguistiche.
- il completamento dell’iter di approvazione di nuovi adattamenti dei programmi di insegnamento nazionali, ossia delle Indicazioni nazionali del curricolo, entro l’avvio dell’anno scolastico 2016/2017.
La Giunta regionale, con deliberazione del 29 gennaio 2016, n. 93, ha approvato le linee di indirizzo per l’armonizzazione con l’ordinamento scolastico regionale dei principi contenuti nella l. 107/2015, precisando che le misure di attuazione della medesima si applicheranno integralmente in Valle d’Aosta dall’anno scolastico 2017/2018. Ciò non ha impedito di attuare alcune misure previste dalla stessa legge 107/2015 già dal corrente anno scolastico, ovvero l’erogazione dell’importo di 500 euro per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, l’attuazione del nuovo sistema di istruzione e formazione professionale (IeFP), l’avvio delle attività di autovalutazione delle istituzioni scolastiche, la previsione di un piano di formazione generalizzato destinato al personale docente di tutti i gradi di scuola e funzionale, tra l’altro, al potenziamento delle competenze linguistiche in inglese, nonché la valorizzazione del merito del personale docente.
Il disegno di legge detta disposizioni finalizzate al completamento del processo di autonomia delle istituzioni scolastiche, come previsto dalla legge regionale 26 luglio 2000, n. 19 (Autonomia delle istituzioni scolastiche), e, come meglio evidenziato in premessa, intende recepire e adattare i principi della l. 107/2015 al particolare ordinamento scolastico regionale.
Il disegno di legge si compone di 27 articoli.
Mi soffermo di seguito su alcuni punti che, in qualità di relatore, ritengo qualificanti e utili a chiarire l'impianto normativo nel suo complesso.
Mi soffermo di seguito su alcuni punti che, in qualità di relatore, ritengo qualificanti e utili a chiarire l'impianto normativo nel suo complesso.
Il disegno di legge recepisce parte delle proposte elaborate dal gruppo tecnico di lavoro di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 93 del 29 gennaio 2016. Gli scostamenti dalle suddette proposte sono intervenuti a seguito di attente valutazioni di carattere politico e di un ampio confronto con le rappresentanze sociali.
Il delicato lavoro di armonizzazione della legge statale n. 107/2015 con l'ordinamento scolastico regionale ha tenuto in conto, salvaguardandole in parte, le peculiarità del nostro sistema scolastico regionale ritenute funzionali allo specifico modello di scuola valdostano, integrate con indubitabili migliorie introdotte dalla normativa statale, quali, ad esempio, il bonus di 500 euro per l'autoformazione. Si è, ad esempio, ritenuto di mantenere il meccanismo di reclutamento degli insegnanti su base annuale, assicurando la conservazione della titolarità del posto presso un'istituzione scolastica da parte dei docenti assunti a tempo indeterminato.
Il disegno di legge pone particolare attenzione alla comunità educante complessivamente intesa, valorizzando il ruolo degli organi collegiali scolastici e delle rappresentanze degli studenti e delle famiglie nella definizione dell'azione educativa, il tutto nella cornice degli indirizzi fissati dal dirigente scolastico, il quale resta il garante del buon funzionamento dell'istituzione scolastica.
A seguito di un serrato dibattito con gli attori del mondo scolastico si è ritenuto di non irrigidire l'articolazione delle lezioni sui cinque giorni, in difformità alla previsione inizialmente introdotta con la citata DGR n. 93/2016 e nell'articolato, anche nel rispetto dell'autonomia delle singole istituzioni e delle esigenze dei diversi territori. Ugualmente, si è valutata la necessità, nella scuola media, di mantenere i dodici posti aggiuntivi (e i relativi finanziamenti) assegnati per l'integrazione degli alunni stranieri e per il potenziamento dell'offerta formativa: tutto ciò sicuramente a beneficio dell'intera classe e non solo degli studenti stranieri.
È da rilevare che il sistema delle sostituzioni del personale assente, contrariamente a quanto previsto dalla legge statale, rimane quello vigente; inoltre è stata introdotta la possibilità di sostituire il personale assente fin dal primo giorno se lo stesso è impegnato in attività di formazione e aggiornamento a carattere bi-plurilingue.
È stata recepita, col favore di tutti i soggetti auditi, l'obbligatorietà, introdotta con la legge 107/2015, della formazione continua, a garanzia della qualità dell'offerta formativa erogata. A tale proposito, nell'ambito dei piani di formazione troverà particolare spazio il potenziamento delle competenze digitali degli studenti, essendo tali competenze funzionali e trasversali a tutte le discipline. Gli insegnanti potranno, inoltre, utilizzare il bonus annuale di 500 euro previsto per l'autoformazione anche per il rafforzamento delle proprie competenze informatiche.
Nella piena consapevolezza che "nessuno debba rimanere indietro", ossia privato delle più ampie opportunità formative, il legislatore pone fra le finalità del disegno di legge, che proprio in quanto finalità informano l'articolato, particolare attenzione agli studenti con fragilità di apprendimento. A tale proposito, accogliendo gli opportuni suggerimenti delle organizzazioni sindacali e di altri soggetti auditi, con il coinvolgimento dell'Università della Valle d'Aosta saranno attivati tirocini formativi attivi (TFA) dedicati specificamente al sostegno degli studenti disabili, in modo da coprire il fabbisogno di personale specializzato in questo settore. Ciò verrà formalizzato con un OdG che presentiamo come maggioranza, che, oltre ad impegnare la Giunta e l'assessore all'Istruzione a valutare con le OOSS scolastiche la definizione di un futuro piano di assunzioni nella scuola, nei limiti del fabbisogno di personale docente, impegna gli stessi a concordare, entro la fine dell'anno, con l'Università della Valle d'Aosta, l'attivazione di un tirocinio formativo attivo (TFA) sul sostegno a condizioni economiche favorevoli per gli interessati, per dare risposte e alternative sul piano occupazionale al personale docente.
Dal punto di vista del potenziamento dell'offerta formativa, saranno attribuiti, complessivamente, 36 posti aggiuntivi alle istituzioni scolastiche di secondo grado, completando il processo di potenziamento delle risorse umane a disposizione già intrapreso in passato per gli altri gradi di scuola.
Si è fortemente voluto il potenziamento delle discipline scientifiche prevedendo, nella scuola media, un modulo aggiuntivo di matematica. Per quanto riguarda, invece, il potenziamento delle competenze linguistiche, gli adattamenti delle indicazioni nazionali alla realtà locale, più volte richiamati nell'articolato, hanno ricevuto venerdì scorso il parere favorevole della commissione mista Regione-MIUR e vedranno completato il loro iter di approvazione entro il mese di agosto p.v., così come previsto dall'articolo 6 della norma di attuazione approvata da questo Consiglio nell'autunno scorso. È importante, pertanto, che anche la legge in esame concluda il suo iter quest'oggi in Aula, al fine di dispiegare i suoi effetti in parallelo con gli adattamenti dei programmi. Crediamo che il legislatore regionale abbia posto concretamente le basi per l'apertura del proprio sistema educativo bilingue al plurilinguismo, con particolare attenzione all'apprendimento della lingua inglese, strumento fondamentale per i nostri giovani per renderli competitivi nel mondo del lavoro. Si tratta di un processo graduale che investirà progressivamente tutti i livelli scolastici con l'ambizione di giungere, fra qualche anno, a un ordinamento scolastico realmente trilingue.
Per raggiungere gli obiettivi formativi, individuati come prioritari dall'articolo 3 del disegno di legge, anche al fine di motivare e di dare il giusto riconoscimento ai docenti che dispongono di competenze ulteriori e aggiuntive rispetto a quelle normalmente richieste per l'esercizio della funzione docente, il disegno di legge prevede che possano essere utilizzati nell'ambito degli istituti comprensivi, in attività di insegnamento o di potenziamento, insegnanti appartenenti a gradi diversi di istruzione, nell'ottica di fornire ai nostri ragazzi ulteriori chance formative.
Nell'intento di configurare la scuola come un vero centro di aggregazione anche al di fuori dell'orario scolastico, il disegno di legge prevede espressamente che nei periodi di sospensione dell'attività didattica i locali degli istituti scolastici possano essere utilizzati per attività ricreative, culturali, artistiche e sportive, d'intesa anche con gli enti locali. Un più razionale utilizzo delle strutture scolastiche anche nel periodo estivo consente di realizzare delle economie di scala per la collettività e di offrire ai nostri giovani opportunità di socializzazione, senz'altro utili ai fini della costruzione della loro personalità, del loro sviluppo psico-fisico, adempiendo al bisogno di custodia e attenzione auspicato dalle famiglie dei nostri ragazzi, ponendoli così anche al riparo da possibili episodi di devianza giovanile.
Per quanto riguarda la disciplina dell'alternanza scuola-lavoro, al fine di alleggerire il monte ore di alternanza stabilito dalla legge 107/2015 per il solo triennio superiore, si è previsto che le ore di alternanza possano essere svolte già dal biennio della scuola secondaria di secondo grado e per tutto il quinquennio.
Per rendere praticabile quanto contenuto nel disegno di legge e a dimostrazione dell'attenzione riservata dal legislatore regionale al settore scolastico, l'onere complessivo derivante dall'applicazione della legge ammonta a più di sei milioni e mezzo di euro, senza contare gli ulteriori fondi che già vengono attribuiti dall'Amministrazione alle istituzioni scolastiche per la dotazione ordinaria, la dotazione perequativa e il fondo di istituto."
Nessun commento:
Posta un commento