martedì 24 maggio 2016

#CONSVDA - RELAZIONE SU DL N. 75

Nella seduta del Consiglio regionale del 24 maggio la Consigliera Carmela Fontana ha presentato il Disegno di legge regionale n. 75.

Qui di seguito il testo integrale della relazione d'aula.

RELAZIONE

La profonda ristrutturazione dell’Amministrazione regionale, conseguente ai tagli del Bilancio regionale imposti dai governi nazionali, accresce l’importanza dello sviluppo dell’industria e dell’artigianato nella strategia regionale, che vede nel settore turistico e terziario il motore trainante della nostra economia locale, avendo a supporto l’industria e l’artigianato che si inseriscono coerentemente in una dimensione di green economy sostenibile e duratura.
La piccola struttura produttiva industriale e artigianale della Valle d’Aosta, da sola non ha certo il potenziale per determinare tendenze che sono decise e attuate su scenari mondiali. Ma presenta alcune situazioni di alta eccellenza e competitività in grado  di tenere il passo della sfida globale, che è possibile sostenere e rafforzare, favorendo e incentivando le  opportunità di riqualificazione e innovazione dei processi produttivi, in un’ottica di crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva
Occorre perciò un maggior dinamismo nel cogliere le opportunità che di volta in volta si presentano. Lo snellimento della burocrazia e i tempi di risposta dell’Amministrazione diventano un fattore centrale nella costruzione di una nuova politica industriale.

Il presente disegno di legge interviene su tre leggi regionali di settore (84/1993 -2/2003 -14/2011), con l’obiettivo di semplificarne le disposizioni e garantire una maggiore flessibilità operativa, che consenta di adattare tempestivamente l’azione amministrativa alla rapida evoluzione del contesto socio-economico, rendendo più efficace e tempestivo il regime di agevolazione.

In particolare, per quanto riguarda la legge regionale 7 dicembre 1993, n. 84 (Interventi regionali in favore della ricerca e dello sviluppo), le modificazioni previste demandano ai singoli bandi talune previsioni di dettaglio o meramente attuative, per consentire una maggiore flessibilità gestionale e l’adattamento alle esigenze del sistema economico. Questo processo legislativo è frutto anche di un confronto costante e costruttivo dell’Assessorato alle Attività produttive con le parti sociali che sono coinvolte nelle fasi propedeutiche alla stesura dei bandi.

Il disegno di legge interviene anche sulle leggi regionali 21 gennaio 2003, n. 2 (Tutela e valorizzazione dell'artigianato valdostano di tradizione), e 19 agosto 1994, n. 51 (Concessione di contributi per la realizzazione di iniziative per lo sviluppo e il potenziamento delle attività artigianali), al fine di introdurre semplificazioni ai relativi procedimenti amministrativi, mediante l’abrogazione della l.r. 51/1994 e l’assorbimento della disciplina ivi contenuta nella l.r. 2/2003, nella parte riferita alla realizzazione di corsi di formazione sulle tecniche artigianali.
I corsi rappresentano il futuro dell’artigianato valdostano contribuendo alla trasmissione degli antichi saperi alle nuove generazioni e valorizzando le potenzialità culturali delle nostre comunità di villaggio.

Il disegno di legge reca infine modificazioni alla legge regionale 14 giugno 2011, n. 14 (Interventi regionali in favore delle nuove imprese innovative), per introdurre semplificazioni che consentano una maggiore flessibilità operativa rapportata, in concreto, alle diverse esigenze e alle diversità di contesto economico. In particolare, si prevede che la Regione possa provvedere direttamente, anche in luogo di FINAOSTA S.p.A, all’esame delle rendicontazioni di spesa presentate dalle imprese in relazione agli stati di avanzamento del piano di sviluppo, per la conseguente erogazione del contributo ivi previsto, e che la Commissione di valutazione sia sostituita da un unico esperto, al fine di ridurre gli esborsi destinati alle consulenze esterne. Le modificazioni proposte intervengono, anche, sui requisiti per poter beneficiare dei contributi, con particolare riferimento a quello di nuova impresa innovativa, in adeguamento alla normativa europea sopravvenute, secondo la quale per impresa innovativa deve intendersi quella costituita da meno di cinque anni, rispetto ai tre anni previsti dalla legge attualmente vigente, con conseguente ampliamento della platea dei potenziali beneficiari.

Inoltre, dando seguito ad una richiesta formale del Cpel che auspicava un maggior finanziamento per i LUS, per un importo di 280.000 euro, mediante riduzione, per lo stesso importo, del finanziamento dello sportello dell’immigrazione sono state introdotte modificazioni all’art 18 della legge finanziaria regionale per gli anni 2016/2018, n. 19/2015, al fine di consentire sin da subito l’assegnazione agli enti locali dei fondi resisi disponibili, per il loro effettivo utilizzo a sostegno dei lavori di utilità sociale previsti per l’annualità 2016. Tale provvedimento si sostanzia anche di un’attività organizzativa dei LUS concertata fra Enti locali e Dipartimento del lavoro al fine di valorizzare la componente di politiche attive del lavoro.

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