Nella seduta del 17 dicembre 2014, l’Assemblea regionale ha preso atto della petizione popolare sottoscritta da 71 commercianti e operatori economici della città di Aosta per richiedere alla Regione un intervento di mediazione finalizzato a ottenere un riconoscimento economico per i danni subiti nei sei mesi di lavori effettuati dal Comune di Aosta per la rete del teleriscaldamento.
Contestualmente è stata respinta, con 17 astensioni (UV e SA) e 17 a favore (UVP, Alpe, PD-SVdA, M5S), una risoluzione che intendeva impegnare l'Assessore competente a rendersi portavoce nei confronti dell'Amministrazione comunale di Aosta e della società Telcha delle legittime rivendicazioni manifestate dai commercianti firmatari della petizione al fine di definire misure di compensazione per i disagi e i danni oggettivamente subiti a seguito dei lavori per la realizzazione della rete di teleriscaldamento della città di Aosta.
Nel corso del dibattito in aula il Capogruppo del PD-SinistraVdA, Raimondo Donzel, ha rilevato «una carenza di comunicazione con l'Amministrazione comunale di Aosta e una mancanza di umiltà da parte della società Telcha di ammettere che qualcosa non ha funzionato. Alcune attività commerciali hanno subito dei danni oggettivi, anche gravi, dovuti all'impossibilità di esercitare la propria attività in modo sereno e i disagi sono stati generalizzati: è quindi legittimo che questi operatori commerciali si rivolgano al Consiglio regionale e non può esserci da parte nostra una risposta che rimanda ad altri la questione in virtù di una non competenza. Esistono dei precedenti in cui vi è stato il rimborso dei danni e dobbiamo affrontare questa richiesta, riconoscendo la legittimità delle richieste e risarcendo il danno, magari attraverso la costituzione di una Commissione che esamini entità e forma di indennizzo. L'utilizzo della petizione è l'esercizio della democrazia e non accettiamo che non si diano risposte concrete ai cittadini, a maggior ragione in un momento di difficoltà come questo.»
Il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz ha rilevato: «Il calo degli incassi è quantificabile e non è da imputarsi alla crisi. Il commercio subisce fortemente la mancanza di parcheggi di prossimità. La risoluzione, poiché non impegna il Consiglio regionale dal punto di vista economico è una sorta di moral suasion e dunque la maggioranza dovrebbe condividerla. Durante un altro Consiglio regionale ho rilevato che l'unico motivo per cui si può giustificare l'ingresso del pubblico in società private è che i cittadini ne godano i vantaggi ma così non sta accadendo!»
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