giovedì 18 maggio 2017

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO

Union Valdôtaine, Partito Democratico-Sinistra VdA ed Edelweiss Popolare Autonomista Valdostano - preso atto dei contenuti di un’intervista rilasciata dall’amministratore unico del Casinò de la Vallée, Giulio Di Matteo, e pubblicata l’altro ieri da una piattaforma online di settore – tengono a sottolineare di non nutrire alcun timore nel lasciar lavorare il manager incaricato, ma di essere piuttosto preoccupati dalle sue discutibili dichiarazioni.

Ricordiamo infatti, al dottor Di Matteo per primo, che egli è incaricato di fare un lavoro da parte di un’Amministrazione pubblica, con un mandato politico rispetto al quale tutti i rappresentanti dell’Amministrazione hanno il diritto di esprimere le loro opinioni, senza dover chiedere al diretto interessato eventuali autorizzazioni.

Ci permettiamo altresì ricordare all’Amministratore unico che la qualifica di incaricato da parte di un socio a capitale pubblico presuppone un’attitudine istituzionale che diventa difficile riconoscere nel paragone tra la situazione della Casa da gioco ed il « caso Alitalia », oppure nell’affermare orgogliosamente di non votare in Valle d’Aosta. Riteniamo infatti che, riguardo alla situazione del Casinò, la parola d’ordine di qualsiasi attore coinvolto nella stessa debba essere « responsabilità », senza la quale diventa difficile anche solo intravedere una via d’uscita.

Quanto ai « sorrisetti dei consiglieri di minoranza », volendo utilizzare una visione analoga a quella sviluppata dall’Amministratore unico nell’intervista, potremmo limitarci ad affermare che ad ogni reazione corrisponde un’azione e che, pertanto, i contenuti del Piano ritenuti da Di Matteo prudenti e seri non devono esserlo sembrato poi troppo ai commissari dei gruppi emanazione delle nostre forze politiche. 

Chissà però se possiamo permetterci una tale affermazione, dal momento che non ci è chiaro se rientriamo tra i portatori della « Politica con la P maiuscola, quella che rappresenta un grande principio di civilità », per restare sempre alle parole di Di Matteo.

 

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