La relazione della Consigliera Carmela Fontana sulla legge di bilancio 2016/2018.
Signor Presidente, Colleghe e Colleghi,
oggi discuteremo il bilancio di previsione per il triennio 2016-2018, un bilancio caratterizzato dalla sempre più drastica riduzione delle risorse finanziarie a disposizione della nostra Regione.
Dal 2010 ad oggi il bilancio regionale della Valle d’Aosta è stato praticamente dimezzato. A questo salasso si aggiunge una diminuzione di altri 74 milioni di euro, che sono però ancora oggetto di un confronto aperto tra governo e regione al fine di una corretta applicazione dell’accordo 2010 col Governo Berlusconi.
Un dato tra tutti quello della sanità, che tra l’altro rimane la voce di spesa più ingente, che da 244 milioni di € per il 2015 passa a 233,3 ml di €, circa 10 milioni in meno per il 2016.
Di fronte a questo scenario molto difficile possiamo comprendere qual è lo stato di salute delle nostre casse.
E i risvolti sociali di queste riduzioni di bilancio sono molteplici e si cumulano con gli effetti della crisi, che sono ancora molto evidenti.
Siamo di fronte ad un cambiamento delle risorse in entrata estremamente significativo, che ci costringerà a ripensare la politica valdostana tutta. Tutto ciò che fino a ieri ci siamo potuti permettere oggi non ci è più concesso. Gli effetti di questa crisi hanno condizionato fortemente la nostra regione. Minori risorse in meno significa dover razionalizzare, con la stessa meticolosità del certosino, per gestire comunque i servizi di qualità sinora promossi, contenendo i costi, dove ci siano margini, per poter sopravvivere senza effettuare tagli lineari e chiudere gli stessi. Bisogna puntare perciò a una riorganizzazione dei servizi e cercare di reperire nuovi gettiti anche con la collaborazione con il privato.
Un bilancio così stringente è quindi finalmente l’occasione per iniziare a concretizzare una riorganizzazione dei servizi, riorganizzazione già più volte auspicata in passato e mai applicata, una riorganizzazione virtuosa che sappia ridurre gli sprechi, contenere i costi e nel contempo cogliere al meglio le esigenze dei cittadini.
Questo bilancio punterà in particolar modo su alcuni punti cardine fondamentali:
- Massimizzare l’utilizzo dei fondi comunitari (22 milioni solo per il 2016)
- Favorire l’occupazione attraverso iniziative inserite nel piano di politica del lavoro
- Cultura, turismo e sviluppo economico, con significativi aumenti di risorse: da 56,1 milioni a 71,1 milioni
- La valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale
- L'aumento delle politiche sociali da 9 a 11 milioni di euro
- Le misure di inclusione attiva e sostegno al reddito che prevedono uno stanziamento iniziale di 1 milione e 400 mila euro per il 2015, da rifinanziare nel corso del 2016.
La politica, oggi più che mai, deve indicare la strada da seguire dando delle priorità. Meno risorse ci sono più è necessario avere idee per razionalizzare e al contempo ottimizzare i servizi.
Dobbiamo cercare di rivalutare i limiti del momento facendoli diventare risorse.
Dobbiamo puntare su nuove vie e nuove possibilità, collaborando tutti, pubblico e privato, in sinergia per migliorare la qualità di vita della nostra regione.
Ognuno ha delle responsabilità su come sarà il nostro futuro. In primis la politica, come poc’anzi evidenziato.
Questa responsabilità noi del gruppo Partito Democratico- Sinistra VDA, ce la sentiamo addosso e siamo ben lieti di farcene carico.
Siamo entrati in maggioranza da 5 mesi, con la volontà innanzitutto di dare più stabilità politica alla nostra regione e una nuova prospettiva di governo.
Siamo entrati in maggioranza con l’intento di apportare il nostro contributo con un accordo politico che evidenzia quale sia il nostro modo di interpretare la politica valdostana.
Tale accordo prevede molteplici punti tra cui: il cambio dei vertici e la riorganizzazione del Casinò; una maggiore trasparenza nelle società partecipate tramite una selezione attraverso concorso; le misure di inclusione attiva e sostegno al reddito; maggiore attenzione alle politiche del lavoro, con particolare riguardo a sviluppo e innovazione; la stabilizzazione dei precari della società di servizi; la valorizzazione del nuovo sito archeologico rinvenuto negli scavi dell'ospedale; una maggiore attenzione all'agricoltura, anche attraverso provvedimenti quali il finanziamento delle rassegne zootecniche; la riorganizzazione amministrativa, anche tramite la riduzione del numero dei Dirigenti; la riorganizzazione del piano dell'offerta formativa della Nuova Università, collegandola al nostro sistema economico, turistico e agricolo; l'adattamento della riforma "la buona scuola" alle peculiarità del nostro sistema scolastico con particolare riguardo all'implementazione dell'insegnamento delle lingue; un lavoro di rete che metta in collegamento le iniziative culturali, turistiche e agricole;; il potenziamento delle politiche giovanili del lavoro e molto altro ancora.
Sulle politiche sociali abbiamo da sempre un’attenzione particolare e costante. Lo dimostra il fatto che oggi i relativi finanziamenti sono in linea con quelli che erano stati previsti per il 2015, testimoniando che non c’è una rinuncia della nostra regione a sostenere un modello di welfare di alto profilo, anzi c'è una attenzione ancora maggiore rispetto al passato.
Oggi il PD-Sinistra VDA è in prima linea nel farsi carico dell’attuale drammatica situazione socio-economica valdostana.
Siamo entrati in maggioranza in un periodo in cui la politica ha la necessità di operare tali, anziché elargire contributi qua e là. Ma questa nuova sfida non ci intimorisce. Riteniamo che la buona politica debba emergere proprio nel momento delle difficoltà, nel momento in cui le disponibilità vengono a mancare, nel momento in cui i problemi si acuiscono e non nei periodi di abbondanza. Riorganizzare la macchina regionale è possibile, lavorando con umiltà e trovando le soluzioni più consone ai tempi che corrono: questo è il nostro obiettivo.
Dalle audizioni con gli attori presenti sul territorio valdostano è emersa molta preoccupazione per le scarse risorse a disposizione e per le difficoltà socio-economiche da affrontare e gestire. Sono, però, anche emersi tutta una serie di utili suggerimenti, spunti e proposte che saranno sicuramente oggetto di approfondita riflessione così come quelli provenienti dagli enti locali che, pur dando parere favorevole al bilancio, palesano la necessità di maggiori risorse e meritano un’attenzione particolare.
Un altro tema caldo è quello della lotta alla povertà. Il fondo di inclusione è stato aumentato da 9 milioni di € a 11 m di €: due milioni di € in più. Questo significa che in una situazione così delicata, che tocca i nostri concittadini che per vari motivi si trovano in grosse difficoltà, a causa della perdita del lavoro, della chiusura dell'attività commerciale o dell’incapienza, come nel caso dei pensionati, c’è continua attenzione. Non posso non ricordare poi le difficoltà che stanno incontrando le nostre piccole imprese, soprattutto nell’edilizia e nel commercio, sofferenti per una crisi epocale che le sta mettendo in ginocchio, che non potranno che giovarsi degli investimenti fatti nei diversi settori, interventi che condividiamo e che sosteniamo perché sicuramente potranno attenuare le criticità e fungere da volano per una nuova ripartenza.
Concludo infine ricordando che la sfida passa anche attraverso la promozione turistica della nostra regione. Una regione che deve essere in grado di offrire un prodotto unico, promuovendo il proprio territorio, la propria cultura e le proprie tradizioni con un sistema turistico capace di fare rete tra i diversi soggetti presenti sul territorio in modo da rilanciare la Valle d'Aosta come meta ambita dai turisti di tutto il mondo e di tutte le età.
La chiave dell’economia regionale per il futuro deve essere dunque la fiducia, fiducia nelle capacità della nostra forza lavoro e rivalutazione dell’autonomia regionale in chiave di opportunità, non per politiche di mero assistenzialismo, ma per sostenere la trasformazione della nostra economia in un’economia sostenibile capace di creare risorse “adulte”, indipendenti, così come farebbe un buon padre di famiglia.
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