L'intervento del capogruppo Jean-Pierre Guichardaz.
Grazie Presidente,
la discussione di oggi si è polarizzata, per così dire, su una duplice lettura della legge finanziaria.
Da una parte si è posto in evidenza il difficile contesto in cui ci siamo trovati ad operare a causa di una situazione dei conti purtroppo compromessa da una inattesa contrazione delle risorse, che ha obbligato a rivedere completamente le poste di bilancio, ma anche la programmazione complessiva dell'azione politica della maggioranza.
Dall'altra si è fatta una lettura critica del provvedimento, non tanto sul contenuto del provvedimento, sul quale, probabilmente, i colleghi della minoranza interverranno con emendamenti e ODG, quanto sulla particolare situazione politica regionale, sugli assetti attuali della maggioranza regionale e sulla situazione dei rapporti con il governo nazionale.
la discussione di oggi si è polarizzata, per così dire, su una duplice lettura della legge finanziaria.
Da una parte si è posto in evidenza il difficile contesto in cui ci siamo trovati ad operare a causa di una situazione dei conti purtroppo compromessa da una inattesa contrazione delle risorse, che ha obbligato a rivedere completamente le poste di bilancio, ma anche la programmazione complessiva dell'azione politica della maggioranza.
Dall'altra si è fatta una lettura critica del provvedimento, non tanto sul contenuto del provvedimento, sul quale, probabilmente, i colleghi della minoranza interverranno con emendamenti e ODG, quanto sulla particolare situazione politica regionale, sugli assetti attuali della maggioranza regionale e sulla situazione dei rapporti con il governo nazionale.
Noi del PD Sinistra VdA sappiamo bene che c'è ancora tanto da fare, sappiamo che la particolare congiuntura economica non aiuta di sicuro un'azione di rilancio, soprattutto di quei settori che dalla crisi di questi ultimi anni escono con le ossa rotte: è stata citata l'edilizia, che paga anche una contrazione delle commesse pubbliche e un ridimensionamento del sistema dei contributi a fondo perso e agevolato; ma possiamo anche parlare dell'industria, che sicuramente oggi ragiona in termini meno locali e più globali, per scelte di strategia produttiva, anche tattica.
Le motivazioni, opinabili sicuramente, discutibili, metodologicamente sbagliate, che la dirigenza della Lavazza ha posto alla base della scelta che tutti conosciamo dicono di un sistema che non siamo più in grado di condizionare, di governare.
Le motivazioni, opinabili sicuramente, discutibili, metodologicamente sbagliate, che la dirigenza della Lavazza ha posto alla base della scelta che tutti conosciamo dicono di un sistema che non siamo più in grado di condizionare, di governare.
Non possiamo nascondere a noi stessi che un tempo era più facile entrare in sintonia con un certo tipo di imprenditoria, magari più interessata ad avere agevolazioni, contributi, spazi e strutture invece di altro.
La situazione Lavazza è un'eccezione in Valle d'Aosta, che non rende di sicuro giustizia a quei tanti imprenditori, artigiani, che operano con attenzione, partecipazione anche emotiva, verso i propri lavoratori, che credono nel valore aggiunto che sa esprimere la nostra regione, in termini anche di capacità di agevolare l'impresa. La nostra pubblica amministrazione è capace - a parte le inevitabili eccezioni, che peraltro sono quelle che confermano le regole - di dare adeguato supporto alle imprese, di determinare condizioni migliori che altrove per avviare un'attività.
La situazione Lavazza è un'eccezione in Valle d'Aosta, che non rende di sicuro giustizia a quei tanti imprenditori, artigiani, che operano con attenzione, partecipazione anche emotiva, verso i propri lavoratori, che credono nel valore aggiunto che sa esprimere la nostra regione, in termini anche di capacità di agevolare l'impresa. La nostra pubblica amministrazione è capace - a parte le inevitabili eccezioni, che peraltro sono quelle che confermano le regole - di dare adeguato supporto alle imprese, di determinare condizioni migliori che altrove per avviare un'attività.
Certe scelte di politica industriale operate da imprenditori forse più interessati ad altro che non alla creazione di opportunità di lavoro stabili e di crescita anche del nostro territorio, oltre che della propria azienda, un certo tipo di imprenditoria poco avvezza a ragionare secondo un pensiero sociale e solidale (nessuno pretende che tutti siano Olivetti ma ci sono anche delle vie di mezzo), un certo tipo di politica industriale oggi deve essere sostituita con politiche industriali innovative, ancora meglio con una "politica che guarda all'industria", soprattutto a quella tecnologica, di nicchia, come a una risorsa di vera crescita economica.
Qualcuno sui giornali ha fatto dell'ironia interpretando le parole del collega Donzel, accennando a una "Silicon Valley alla valdostana", mescolando la tragica vicenda della Lavazza a una presunta inazione del governo regionale, una polenta concia che dice di una incapacità di scindere i piani, di separare i contesti.
Oggi nessuno vuole parlare di una Silicon Valley valdostana ma vi è un tentativo, costante, quotidiano, di questo governo, di cambiare il volto a un'industria che, evidentemente, oggi paga i suoi limiti: a quale tipo di industria è possibile guardare in prospettiva?
Appunto quella di nicchia, quella legata al nostro territorio, ai prodotti delle nostre terre (l'agroalimentare, ad esempio) e quella tecnologicamente avanzata, quella che non richiede costi eccessivi di trasporto, che non paga infrastrutture inadeguate, inadeguate da anni, non da ieri o da oggi, ma che richiede un rapporto stretto con la scuola, con l'università, con il settore della formazione professionale.
Se questa attenzione a una imprenditoria legata al territorio e all'intelligenza significa costruire una "Silicon Valley valdostana", non alla valdostana, allora ben vengano le idee, le innovazioni, le progettualità.
Se questa attenzione a una imprenditoria legata al territorio e all'intelligenza significa costruire una "Silicon Valley valdostana", non alla valdostana, allora ben vengano le idee, le innovazioni, le progettualità.
La collega Fontana ha evidenziato i percorsi fatti, gli impegni assunti con l'accordo politico posto alla base della nostra entrata nella compagine di maggioranza. Non ripeto le cose già dette, e non mi pare, che abbia portato una visione ottimistica, un po' naif perché se c'è una persona pragmatica, con i piedi ben piantati per terra è la collega Fontana.
La nostra è stata una lettura che ha cercato di contestualizzare, con numeri, con dati, una difficilissima legge finanziaria, ma che ha cercato, allo stesso tempo, di spiegare che malgrado la carenza di risorse, determinata da fattori extra governativi, la direzione che si è voluta imprimere è anche quella determinata dall'accordo politico che tutte e tre le forze di maggioranza, liberamente e senza alcun condizionamento da parte di nessuno, hanno sottoscritto e sul quale si sta lavorando di buona lena e con risultati positivi.
La nostra è stata una lettura che ha cercato di contestualizzare, con numeri, con dati, una difficilissima legge finanziaria, ma che ha cercato, allo stesso tempo, di spiegare che malgrado la carenza di risorse, determinata da fattori extra governativi, la direzione che si è voluta imprimere è anche quella determinata dall'accordo politico che tutte e tre le forze di maggioranza, liberamente e senza alcun condizionamento da parte di nessuno, hanno sottoscritto e sul quale si sta lavorando di buona lena e con risultati positivi.
Certo questa è una legge finanziaria che in alcune occasioni noi del PD Sinistra VdA abbiamo definito "emergenziale". Un provvedimento fortemente condizionato dagli effetti della sentenza della Corte Costituzionale di cui si è abbondantemente detto che con la sentenza della Corte Costituzionale sulle accise sicuramente andrà a incidere sulla spesa chiedendo ulteriori sacrifici ai cittadini.
Ma dall'altra parte questa situazione impone, e in alcuni casi accelera, meccanismi di ottimizzazione della spesa, di razionalizzazione organizzativa sia della macchina pubblica sia delle società direttamente o indirettamente partecipate e controllate dalla Regione.
L'articolato e alcuni emendamenti appena depositati vanno anche in questa direzione e riprendono temi che speriamo a brevissimo saranno affrontati nelle commissioni deputate.
Mi riferisco in particolare alla legge sulle partecipate/controllate, ma anche alla riforma della legge 48 che rivedrà i meccanismi di assegnazione dei finanziamenti agli enti locali in un'ottica di maggior responsabilizzazione e autonomia di spesa.
Ma dall'altra parte questa situazione impone, e in alcuni casi accelera, meccanismi di ottimizzazione della spesa, di razionalizzazione organizzativa sia della macchina pubblica sia delle società direttamente o indirettamente partecipate e controllate dalla Regione.
L'articolato e alcuni emendamenti appena depositati vanno anche in questa direzione e riprendono temi che speriamo a brevissimo saranno affrontati nelle commissioni deputate.
Mi riferisco in particolare alla legge sulle partecipate/controllate, ma anche alla riforma della legge 48 che rivedrà i meccanismi di assegnazione dei finanziamenti agli enti locali in un'ottica di maggior responsabilizzazione e autonomia di spesa.
Questa contrazione inaspettata del nostro bilancio, dovuto a fattori del tutto esogeni, obbligherà anche a rivedere forme di compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini, ma è nostro intendimento farlo tenendo in considerazione le singole situazioni patrimoniali, reddituali, i carichi di famiglia, così che l'odiosa forma di tassazione indiretta che spesso si cela dietro a tariffe, quote fisse e altre modalità di compartecipazione, possa trovare una sua compensazione anche sociale, per così dire.
Non voglio aggiungere altro, mi riservo, ci riserviamo, di intervenire nel corso del dibattito per commentare le modifiche alla legge di bilancio, una norma che, l'esperienza insegna, può essere in parte ridisegnata, rivista, così come è successo negli anni passati, nell'ottica proprio di creare uno strumento sì utile dal punta di vista contabile, finanziario ma anche di indirizzo.
Non voglio aggiungere altro, mi riservo, ci riserviamo, di intervenire nel corso del dibattito per commentare le modifiche alla legge di bilancio, una norma che, l'esperienza insegna, può essere in parte ridisegnata, rivista, così come è successo negli anni passati, nell'ottica proprio di creare uno strumento sì utile dal punta di vista contabile, finanziario ma anche di indirizzo.
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