giovedì 26 marzo 2015

#CONSVDA - APPROVATA MOZIONE PIANO ARIA

Il Consiglio regionale, nella sua seduta del 26 marzo 2015, ha approvato all'unanimità una mozione riguardante il Piano per la qualità dell'aria iscritta congiuntamente dai gruppi UVP, Alpe, PD-SVdA e M5S.

L'iniziativa intende impegnare l'Assessore al territorio e ambiente a «relazionare entro 30 giorni in terza Commissione consiliare riguardo allo stato di attuazione del Piano Aria della Valle d'Aosta e le eventuali modifiche previste in fase di aggiornamento» e che «nella revisione del Piano Aria si confrontino e si analizzino misure e azioni concrete contenute in altri Piani vigenti in territori prossimi con contesti e problematiche di inquinamento simili alle nostre.»
Nel corso del dibattito è intervenuto anche il Consigliere Raimondo Donzel (PD-Sinistra VdA) che ha evidenziato come la delicatezza della situazione d'Oltralpe nella valle dell'Arve abbia risvegliato l'attenzione su questa tematica. Nella stesura del nuovo Piano Aria va tenuto conto di non adempiere solo a compiti burocratici, ma creare le condizioni per valutare le azioni messe in atto e gli obiettivi, raggiunti o meno. Ha poi aggiunto che, visto che i soggetti più colpiti dall'inquinamento dell'aria sono i bambini, l'attenzione va assolutamente mantenuta alta. Così facendo, investendo sulla qualità dell'aria e sulla salute, ha concluso, si riuscirà a risparmiare in futuro sulla sanità pubblica.

FONTE Infoconseil

#CONSVDA - APPROVATA LEGGE SUI COMPENSI AGLI AMMINISTRATORI LOCALI

Con 33 voti a favore e 2 contrari (M5S), il Consiglio Valle ha approvato, nella seduta del 26 marzo 2015, la proposta di legge che contiene disposizioni in materia di funzione e gettoni di presenza degli amministratori dei Comuni e delle Unités des Communes valdôtaines.

Il Capogruppo Raimondo Donzel ha precisato che il PD-SVdA considera questa proposta di legge incompleta, proprio perché si doveva partire dal Consiglio regionale, come richiesto durante la discussione della finanziaria 2014: è reiterata infatti la volontà del gruppo di operare in un contesto generale di riduzione dei compensi e questa legge oggi non offre più alibi per non procedere. Occorre tenere conto anche per l'Assemblea regionale il metodo applicato per gli Enti locali: non si chiede l'autoriduzione dei compensi ma si procede per legge. Anche nel più piccolo Comune, l'essere Sindaco implica responsabilità personali enormi e chi sceglie di esserlo ha grande spirito di servizio. Questo è un provvedimento delicato, serio, ha detto Donzel, che avrà pienezza nel momento in cui seguirà la legge sui Consiglieri regionali. Ha quindi ricordato che il 10 aprile prossimo scadono i depositi delle liste: era giusto e corretto rendere coscienti tutti i candidati dei compensi. Ci eravamo battuti, ha aggiunto, per non far ridurre il numero dei Consiglieri locali, che ormai in quasi tutti i Comuni non ricevono alcun compenso. Inoltre, il voto favorevole del Consiglio permanente degli enti locali conforta questa norma. Il Consigliere ha sottolineato come vada dato merito agli amministratori comunali di aver capito prima dei Consiglieri regionali quanto importante sia dare questo segnale alla popolazione. L'approvazione di questa legge, ha concluso Donzel, favorirà maggiore attenzione da parte dei cittadini alle elezioni comunali, che non rappresentano una corsa alle poltrone, bensì alle responsabilità: ora, bisogna anche proseguire nella strada delle riforme istituzionali.

FONTE Infoconseil

#CONSVDA - LEGGE SOCIETÀ DI SERVIZI

I lavori del Consiglio della seconda giornata di convocazione, giovedì 26 marzo 2015, si sono aperti con la votazione sul disegno di legge che modifica la legge regionale n. 44/2010 istitutiva della Società di servizi VdA.

Il provvedimento, che è stato approvato con 18 voti a favore (UV e SA), 2 contrari (M5S) e 15 astensioni (UVP, Alpe, PD-SVdA), si compone di 3 articoli volti ad ampliare l’oggetto sociale della società creata dalla Regione per l'erogazione di servizi strumentali all'esercizio dei compiti istituzionali dell'Amministrazione regionale, introducendo, tra i servizi che possono essere svolti dalla stessa, il supporto nelle attività di progettazione e di direzione tecnico-amministrativa relative ai lavori nei settori della forestazione, della sentieristica e delle sistemazioni montane, affidati a ditte esterne o eseguiti in amministrazione diretta.

Per il Capogruppo del PD-SVdA, Raimondo Donzel, questa è la coda drammatica di una vicenda cominciata nel 2010 quando si decise di cambiare un sistema che aveva portato all'assunzione di 800 lavoratori stagionali forestali ai quali andavano aggiunti gli impiegati forestali. Già cinque anni fa, ha osservato, dicevamo che non si poteva stabilizzare senza un concorso pubblico: ci avevano dato dei cattivi, ma questa è la procedura legale; quindi, negli anni si sono date illusioni ai lavoratori che oggi, invece, vengono disattese per forza. Per Donzel, dare alla Salvaprecari questa competenza crea una nuova situazione border-line che non si vorrebbe fosse giudicata illegittima in un prossimo futuro. Ha quindi annunciato l'astensione sull'atto perché questo percorso ha una lacuna fondamentale che non dà garanzie per il futuro: non si sa, infatti, se ci sarà il finanziamento per questo tipo di procedura sul medio periodo di 3-5 anni. Noi, ha aggiunto, avremmo preferito la proroga dei contratti al 31 dicembre 2015, andando a verificare la possibilità concorsuale e, nelle more, avvalersi della Salvaprecari ma con una prospettiva di risorse almeno triennale. Per il Consigliere, questa è una procedura che lascia esterrefatti, che indica un modo di procedere a tentoni; bisogna dare regole uguali per tutti e seguire percorsi che siano a norma di legge. L'era dei percorsi strani e clientelari, ha concluso Donzel, non deve più esistere, ma questo non significa tornare a usare il lavoro come una merce: i lavoratori sono persone che hanno alle loro spalle una famiglia.

Il Consigliere del PD-SVdA Jean-Pierre Guichardaz ha comunicato che le Organizzazioni sindacali hanno lamentato un mancato coinvolgimento nella definizione di questa soluzione: a suo avviso, questo è un fatto grave e, soprattutto, sta ad indicare di non essere sulla buona strada. I Sindacati, ha proseguito il Consigliere, non hanno avuto il tempo di fare degli approfondimenti e proporre soluzioni. L'Amministrazione ha usato per decenni queste trentasei persone senza prevedere un congruo incremento di pianta organica. Oggi, ha aggiunto, facendo leva su un discorso di coscienza, la Giunta chiede di votare la legge in fretta e furia perché, se non fosse approvata, i lavoratori sarebbero mandati a casa. Ha quindi chiesto di prendere il tempo per un approfondimento ulteriore: non sono necessari sei mesi, i Sindacati si sono dati disponibili ad affrontare la questione in tempi brevissimi.

FONTE Infoconseil

mercoledì 25 marzo 2015

#CONSVDA - APPROVATO DISEGNO DI LEGGE

L'Assemblea regionale ha approvato all'unanimità, nella seduta del 25 marzo 2015, il disegno di legge che modifica le disposizioni in materia di procedimento e di diritto di accesso ai documenti amministrativi (norma regionale n. 19/2007).

Nel corso del dibattito è intervenuto anche il Capogruppo del Pd-Sinistra Vda Raimondo Donzel: «si compie uno sforzo nella direzione giusta per raggiungere un obiettivo che da sempre cerchiamo di perseguire. L'importante però è non cadere nell'idea di una performance burocratica raggiungibile esclusivamente con la costruzione di rigide procedure. Bisogna immaginare e realizzare un'Amministrazione che condivide il progetto e si mette nell'ottica di essere al servizio dei cittadini e delle imprese. L'intera macchina burocratica deve essere motivata per rispondere puntualmente alle esigenze della popolazione, aggirando gli ostacoli che una legge non riesce a risolvere attraverso procedure.»

FONTE Infoconseil

#CONSVDA - INTERPELLANZA ACCESSO AL MICROCREDITO

Con un'interpellanza presentata nella seduta consiliare del 25 marzo 2015 il gruppo consiliare PD-SinistraVdA si è soffermato sulle modalità di accesso al Fondo Microcredito, il prestito cofinanziato dalla Regione e dal Fondo sociale europeo con lo scopo di rispondere alle difficoltà di ottenere prestiti da parte di alcune microimprese, soprattutto in condizioni di svantaggio nell'avvio di un'attività.

«Siamo venuti a conoscenza del fatto che le modalità previste per presentare domanda di finanziamento a tale Fondo, il cui plafond ammonta a 4 milioni e mezzo di euro, prevedono una serie di requisiti che ne rendono complicato l'accesso», ha spiegato la Consigliera Carmela Fontana, chiedendo «se sia intenzione procedere ad una semplificazione del procedimento per l'accesso al Fondo Microcredito, tenendo peraltro conto del ristretto tempo a disposizione, considerata la scadenza del Fondo al 31 dicembre 2015.»

L'Assessore alle attività produttive, Pierluigi Marquis ha sottolineato che «l'iniziativa prevede prestiti a tasso zero, da 5.000 a 25.000 euro da rendere in cinque anni, a microimprese da costituire o già costituite, con sede in Valle e operanti in quasi la totalità dei settori produttivi. È finanziata dal Fondo sociale europeo per 4,5 milioni di euro e rappresenta un'assoluta novità nel panorama delle politiche regionali del lavoro. È un progetto molto complesso in ragione della provenienza del finanziamento europeo che ne ha condizionato la sua architettura. La semplificazione della procedura è stato l'obiettivo che si è posto l'Amministrazione regionale, ma che si è scontrato con la necessità di rispettare la normativa comunitaria e il testo unico bancario.»

Illustrando lo stato dell'arte dell'iniziativa, l'Assessore ha riferito che «389 potenziali beneficiari si sono prenotati e attualmente è in corso la fase di formazione delle imprese che hanno aderito a questo strumento. Questa fase è stata attivata a marzo e si concluderà a fine maggio, dopodichè saranno valutate le pratiche e quindi l'Assessorato adotterà il provvedimento per l'erogazione del finanziamento. Attualmente non si possono apportare modifiche alle regole che disciplinano questa iniziativa, perché i bandi sono ormai stati attivati. Sicuramente, al termine dell'istruttoria, avremo la possibilità di disporre di un quadro chiaro delle problematiche emerse. Ricordo che si tratta di un progetto sperimentale e pertanto anche portatore di difficoltà non prevedibili. Questa esperienza sarà capitalizzata e ne potranno beneficiare così eventuali prossimi bandi nell'ottica di migliorare sempre più l'offerta a favore delle micro imprese che operano in Valle d'Aosta.»

Nella replica, la Capogruppo Carmela Fontana si è detta «sconcertata. Facciamo delle belle proposte, mettiamo dei fondi a disposizione delle imprese che stanno vivendo un momento di grande difficoltà e quindi ne hanno particolarmente bisogno e poi introduciamo dei paletti molto restrittivi che, di fatto, impediscono l'accesso ai fondi. La burocrazia la fa sempre da leone. Possibile che non si può fare davvero niente? Speravo si potesse semplificare di più, l'Assessore dice che non è possibile. È un peccato perché c'è una marea di richieste. Dobbiamo dare risposte immediate, non complicare la vita a chi è in difficoltà.»

FONTE Infoconseil

#CONSVDA - INTERPELLANZA SALARIO DI RISULTATO

Interpellanza sul salario di risultato dei dirigenti regionali.

Il salario di risultato dei dirigenti è stato il tema di un'interpellanza posta dal gruppo PD-SVdA, nella seduta consiliare del 25 marzo 2015.

Il Capogruppo Raimondo Donzel ha ricordato che l'articolo 8 della finanziaria regionale 2015-2017 disponeva la creazione di un tavolo di concertazione con l'obiettivo di sospendere, per il 2016, l'erogazione del salario di risultato dei dirigenti del comparto unico e dell'USL, al fine di ridurre la spesa complessiva del personale. «Il Presidente della Regione, con una nota del 1° marzo scorso, ha fatto sapere che da parte dell'Agenzia regionale per le relazioni sindacali vi è l'impossibilità di procedere alla negoziazione: i Sindacati del settore sanità hanno infatti evidenziato che la materia è oggetto di contrattazione nazionale, mentre quelli del comparto pubblico regionale hanno osservato che la materia riguardante il trattamento economico è riservata alla contrattazione collettiva di comparto e che non è quindi possibile intervenire con strumenti che non contemplino l'accordo tra le parti. Vorremmo quindi capire quali oneri aggiuntivi comporti per l'Amministrazione la mancata possibilità di applicare questa norma e se la Giunta intenda affrontare questa questione a fronte del rischio di riduzione dei tempi di assunzione o della non assunzione del personale precario, impegnato in attività indispensabili nel settore sanitario, turistico e agricolo.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha precisato: «L’impossibilità di applicare la norma in questione non comporta oneri aggiuntivi, in quanto la sospensione, peraltro temporanea, della retribuzione di risultato della dirigenza del comparto unico e dell’USL sarebbe stata destinata al finanziamento di un nuovo Fondo diretto a incentivare la mobilità e il distacco del personale del comparto verso l’USL e le società partecipate e controllate. Pertanto l’applicazione della norma stessa non avrebbe comportato alcuna economia al bilancio regionale né tantomeno alla spesa del personale. La Giunta regionale ha già affrontato la questione della riduzione della spesa di personale proprio in applicazione degli altri commi dell’articolo 8 della finanziaria approvando il 20 febbraio scorso il Piano di riduzione della dotazione organica e che a regime consentirà dal 2017 un risparmio strutturale di circa 2 milioni 300 mila euro annui. Questi risparmi non si traducono in possibilità occupazionali, da un lato perché sarebbe in contraddizione con le necessità di razionalizzazione degli organici e della relativa spesa a cui sono confrontate tutte le Pubbliche Amministrazioni, dall’altro perché vi sono precise limitazioni normative alle possibilità di nuove assunzioni. La tematica del precariato deve quindi cercare altre soluzioni, non direttamente dipendenti dalla riduzione della spesa per il personale regionale, e non abbiamo mai fatto mancare a questo fine la disponibilità al dialogo per cercare delle possibili soluzioni, a patto che siano conformi alle normative vigenti e compatibili con l’attuale quadro economico finanziario.»

Il Capogruppo Donzel ha sottolineato: «La norma aveva un suo senso, ma è risultata inapplicabile nell'USL, comportando una situazione di immobilismo. Ma nel comparto pubblico regionale non c'è stata la volontà né del Governo regionale né delle Organizzazioni sindacali di dar corso alla contrattazione per la risoluzione del salario di risultato per il 2016. La mancanza di scelte ha gravi ricadute sul mondo del precariato dell'Amministrazione regionale che è stato spostato nella Società di servizi. Infatti è sui più deboli che si scaricano i tagli delle risorse regionali, con riduzione delle giornate e dei periodi di lavoro. Voler difendere questo status quo porta disuguaglianze e grossissime difficoltà per la nostra regione in cui cresce la disoccupazione. E non è di certo per questo che noi siamo seduti in quest'Aula.»

FONTE Infoconseil

#CONSVDA - INTERPELLANZA SERVIZI PER I PROFUGHI

Con un'interpellanza illustrata dal gruppo PD-SVdA nella seduta pomeridiana del 25 marzo 2015, il Consiglio è tornato sul tema dei servizi a favore dei profughi.

«Gli enti gestori dei servizi di accoglienza profughi sono tenuti a rispettare precise convenzioni a fronte del pagamento di una "giornaliera" per vitto, alloggio e attività finalizzate all'integrazione – ha ricordato il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz –. Prendendo spunto da quanto successo nell'astigiano in un centro dove è emerso che vi è una sostanziale autogestione da parte delle 27 persone ospitate e di cui è responsabile una cooperativa valdostana che gestisce nel comune di Verrès un analogo servizio, vorremmo capire le modalità di applicazione di tali convenzioni, chiedendo di precisare dove sono ospitati i profughi, se sono state verificate le condizioni di abitabilità e idoneità d'uso delle strutture, quante persone e con quale impegno si occupano di assistere i profughi, quali attività vengono offerte alle persone ospitate oltre al vitto e all'alloggio, com'è strutturata l'attività di coordinamento. Crediamo inoltre opportuna l'istituzione di un tavolo di coordinamento permanente tra i rappresentanti degli enti gestori e la Prefettura, sia per favorire il trasferimento di esperienze sia per un opportuno raffronto tra le diverse realtà operative. Questi profughi meritano attenzione e rispetto.»

Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, richiamando i dati già forniti in risposta ad un'interrogazione presentata nella mattinata (37 cittadini stranieri ospitati ad Aosta, 24 a Verrès), ha evidenziato che «per quanto concerne l’idoneità delle strutture, tutte risultano rispettare le caratteristiche previste dal “Manuale operativo" redatto dal Ministero dell’interno, in ordine alla collocazione fisica delle strutture, alle caratteristiche igienico-sanitarie, alla suddivisione e grandezza degli spazi. Presso la struttura “Piccolo albergo di comunità” di Aosta è in servizio una unità di personale a tempo pieno, che si occupa oltre che dell’assistenza, anche del coordinamento delle attività. Inoltre la struttura dispone di un custode per le ore notturne. Presso la struttura “Abri Monsieur Vincent” di Aosta è in servizio una unità di personale a tempo pieno, presente anche nelle ore notturne, che si occupa dell’assistenza ai profughi. E’ inoltre prevista una figura di coordinatore delle attività, ricoperta da un volontario. Presso l’immobile di Verrès, sono in servizio due unità di personale dipendente della cooperativa con funzioni di assistenza degli ospiti, quotidianamente presenti in struttura, e reperibili h24, oltre che due coordinatori delle attività. Tutti i gestori delle strutture inoltre garantiscono, in caso di necessità, l’intervento di personale specializzato (ad esempio mediatori culturali, psicologi, personale sanitario). Sin dall’avvio dell’accoglienza nel mese di luglio 2014 sono state poste in essere una serie di attività: corsi di alfabetizzazione di lingua italiana tenuti presso le strutture (tutti gli ospiti sono inoltre iscritti ai corsi di italiano organizzati dal Centro territoriale permanente per l’educazione degli adulti); attività ludico sportive, quali corsi di nuoto, iscrizione degli interessati a società sportive, in particolare di atletica leggera, alcuni ragazzi sono stati inseriti in squadre di calcio locali e vi è stato il coinvolgimento di alcuni ospiti in corsi di percussioni e canti e balli tradizionali africani; svolgimento di tirocini formativi vari; partecipazione ad iniziative di sensibilizzazione sul tema dei migranti.»

Il Presidente ha poi riferito che «le convenzioni sottoscritte con i soggetti gestori prevedono una serie di strumenti per verificare la regolarità dei servizi previsti dalle convenzioni stesse. In particolare è previsto che la struttura organizzativa Affari di prefettura della Presidenza della Regione possa in qualsiasi momento disporre, a mezzo di propri incaricati, verifiche dirette ad accertare l’esatto adempimento delle prestazioni previste dalla convenzione. E’ inoltre previsto l’invio giornaliero delle presenze oltre che l’invio mensile alla struttura Affari di prefettura di una relazione sullo stato di attuazione dei servizi e dei progetti. In relazione alla possibilità di disporre controlli, sin dall’avvio del piano di accoglienza, sono state interessate le reti di soggetti istituzionali presenti sul territorio (assistenti sociali, Forze dell’Ordine, Comune) al fine di segnalare eventuali situazioni di non conformità allo svolgimento del servizio. Non è quindi stata prevista l’effettuazione di controlli con una cadenza prestabilita. Ad oggi, le reti territoriali non hanno effettuato segnalazioni di sorta in merito a situazioni di particolare allarme. In ogni caso, è stato effettuato un sopralluogo a sorpresa presso la struttura gestita a Verrès dalla cooperativa Leone Rosso al quale hanno preso parte, oltre al dirigente della struttura affari di prefettura, anche il Sindaco di Verrès, una assistente sociale e un rappresentante del Comandante della Stazione dei Carabinieri di Verrès. Nel corso del sopralluogo è stata verificata l’effettiva regolarità della somministrazione dei servizi obbligatori previsti dalla convenzione, oltre alla situazione igienico-sanitaria dei locali. Sono stati sentiti anche alcuni degli ospiti della struttura, i quali hanno confermato la regolarità dei servizi. Sono poi stati eseguiti dei controlli anche presso le altre due strutture, con esiti ugualmente positivi. Siamo stati infine informati che il 23 marzo scorso, la Prefettura di Asti ha effettuato una visita al centro di accoglienza di Robella, constatando che tutti i punti della convenzione sono rispettati e che la struttura è consona all'accoglienza.»

Riguardo all'istituzione di un tavolo, il Presidente ha ricordato che «questo è già istituito: si tratta del Tavolo di coordinamento regionale per il superamento di situazioni di criticità legate alla presenza temporanea in Valle d’Aosta di cittadini stranieri, istituita con decreto del Presidente della Regione e la cui composizione è stata prevista dal Ministero dell’interno. Il decreto prevede che, in relazione agli argomenti trattati, possano essere convocati, tra gli altri, anche gli enti gestori delle strutture di accoglienza e effettivamente, in più occasioni, questi hanno preso parte alle riunioni del tavolo, soprattutto durante le fasi di avvio dei servizi.»

Il Consigliere Guichardaz ha replicato: «La mia preoccupazione è che le cose segnalate nell'articolo sul centro di Asti non fossero replicate in Valle d'Aosta. Sono confortato dalle parole del Presidente e concordo sul fatto che vi debba essere un controllo costante e non pianificato, anche se forse non c'è il personale sufficiente presso i Servizi di prefettura per garantire questo tipo di verifiche. Ho avuto modo di vedere delle foto del centro di Verrès e non mi pare vi sia tutta questa assistenza che viene raccontata dal Presidente: 25 mila euro al mese per la sua gestione sono molti e dovrebbe esserci personale sempre presente per garantire loro un'adeguata accoglienza. Si tratta di persone che arrivano da scenari di guerra e di persecuzione: noi abbiamo l'obbligo di accoglierli nel migliore dei modi. So che esiste un Tavolo di coordinamento, ma pensavo piuttosto ad un tavolo che favorisse la collaborazione fra enti gestori nella predisposizione delle attività e dei corsi al fine di uniformare i tipi di servizi offerti.»

FONTE Infoconseil