Nella seduta dell'11 giugno 2015, il Consiglio Valle ha approvato all'unanimità il progetto di legge che contiene disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico (GAP) e che risulta dal coordinamento tra la proposta di legge dei gruppi PD-SVdA, Alpe e M5S e il disegno di legge presentato dalla Giunta regionale.
L'iniziativa legislativa, di cui sono relatori i Consiglieri Carmela Fontana (PD-SVdA), Claudio Restano (UV) e André Lanièce (SA), si compone di 14 articoli volti a declinare le iniziative a favore delle attività di prevenzione anche attraverso il piano integrato per il contrasto e la riduzione del rischio di gioco d'azzardo patologico (monitoraggio del fenomeno, formazione per gli esercenti e gli operatori della polizia locale, consulenza telefonica per la cura). È introdotto il divieto di aprire sale da gioco in luoghi situati nelle vicinanze (500 metri) di scuole, strutture culturali, sportive, sanitarie e socio-assistenziali nonché l'utilizzo di apparecchi e congegni per il gioco ai minori di 18 anni. Inoltre, riguardo al trattamento della dipendenza dal GAP, la Regione, per il tramite dell’Azienda USL, favorisce l’accesso a trattamenti sanitari e assistenziali adeguati. Viene poi istituito il marchio regionale “Slot-Free-Regione autonoma Valle d’Aosta”, rilasciato ai titolari di esercizi commerciali, ai gestori di circoli privati che scelgono di non detenere nel proprio esercizio le apparecchiature per il gioco d’azzardo: per questi soggetti è prevista una riduzione dell'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) dal 1° gennaio 2016, mentre vi sarà una maggiorazione dell'aliquota IRAP per le sale da gioco e gli spazi per il gioco.
La Consigliera del PD-SVdA Carmela Fontana ha riferito: «Un passo importante nella nostra regione su questa materia è stato compiuto nel 2012 con il manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d'azzardo; nella premessa si ricordavano numeri allarmanti di quella che era la terza industria italiana: 100 miliardi di fatturato, 12% della spesa delle famiglie italiane, 440 mila slot machine,15 milioni giocatori abituali, 3 milioni a rischio patologico, circa 800 mila già patologica, 5-6 miliardi necessari alla cura dei malati.
Tutta la società valdostana è coinvolta, indipendentemente dall'età, sesso e condizione economica e sociale, perché si considera il gioco come un'alternativa – ha proseguito la Consigliera Fontana –; invece bisogna far capire che le soluzioni sono altre. In Valle d'Aosta dobbiamo conciliare la presenza del Casinò e del suo rilancio economico, ma l'Amministrazione regionale resta sempre particolarmente attenta al benessere degli individui e delle famiglie. Con questo provvedimento normativo si punta alla prevenzione, non al proibizionismo, con l'obiettivo di regolamentare l'accesso consapevole al gioco. Importante l'inserimento nei Livelli essenziali di assistenza. Questa proposta, coprendo un vuoto normativo a livello regionale in materia, è quindi di buon senso, combattendo il fenomeno della dipendenza e assicurando l'assistenza e il recupero dei soggetti coinvolti, nonché il sostegno alle loro famiglie.»
Il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, ha osservato: «Il tempo per arrivare oggi alla discussione è stato lungo, ma è stato ben speso per modificare la norma alle sempre nuove esigenze. Con questo provvedimento si lancia un segnale importante, affinché le occasioni di gioco del futuro siano meno frequenti e si possano così diminuire le possibilità di cadere nella grave patologia. Ringrazio tutti i Consiglieri per aver realizzato un'operazione meritoria che accorda la debita attenzione soprattutto alle generazioni future. Questo testo condiviso è un esempio di progetto unificato che accresce la valenza di questa Assemblea.»
FONTE Infoconseil
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