La quinta Commissione consiliare “Servizi sociali”, riunita in sede consultiva ieri, mercoledì 28 ottobre 2015, ha espresso parere favorevole a maggioranza a due proposte di atti amministrativi concernenti la riorganizzazione dei servizi socio-educativi rivolti alla prima infanzia per gli anni 2015 e 2016.
"Per quanto attiene al sistema delle rette – spiega il Consigliere Jean-Pierre Guichardaz (PD-Sinistra VdA) –, la maggioranza ha elaborato uno schema di calcolo che riporta le quote per le fasce più basse di Isee a valori analoghi a quelli già in uso dal 2010, e cioè per Isee fino a 6000 euro la quota "tempo pieno" per le famiglie si attesterà a 170 euro (all'incirca 1 euro l'ora, compreso anche il pasto) contro un valore corrispondente di 173,60 nel 2010; al crescere del valore Isee le quote di compartecipazione a carico delle famiglie subiranno addirittura delle riduzioni fino agli oltre 33.000 euro di Isee con una punta massima di meno 53 euro mensili per la fascia di 30.000 euro. Aumenti di retta, ma più contenuti rispetto alla prima bozza di delibera depositata in Commissione (che prevedeva rette variabili da un minimo di 250 ad un massimo di 850 euro), saranno applicati per le famiglie con Isee superiore ai 33.200: la quota massima di compartecipazione per un tempo pieno sarà pari a 750 euro mensili per le famiglie con Isee pari e superiore a 50.000 euro, quindi con un costo a carico delle famiglie più abbienti di circa 4,5 euro all'ora tutto compreso.
Per quanto concerne il costo standard, la maggioranza ha valutato di accogliere le richieste espresse dagli Enti locali attraverso il Cpel innalzando la quota di riferimento dagli iniziali 850 euro agli attuali 900. Tale cifra sarà assunta come unico riferimento per calcolare la compartecipazione pubblica. A regime le novità inserite nella deliberazione di Giunta dovrebbero indurre risparmi di risorse pubbliche per oltre un milione di euro, con il doppio effetto di rendere finalmente certa la definizione della spesa a carico degli enti pubblici (oggi variabile dai 794 ai 1490 euro per bambino, in base agli ultimi dati disponibili) e di ridurre le tariffe per una ampia fascia di famiglie a basso e medio reddito. Al fine di monitorare, attraverso un confronto sistematico con il Cpel e gli enti titolari dei servizi, i processi di cambiamento prodotti dalle nuove direttive, la delibera prevede un anno di sperimentazione tra gennaio e dicembre 2016. Questa, che si configura come una vera e propria riforma di sistema dovrebbe a regime incentivare l'uso dei servizi per la prima infanzia, renderli più consoni alle esigenze specifiche dei bambini e delle famiglie (con l'introduzione del part time e della cosiddetta flessibilità governata, in modo da venire ancora più incontro alle esigenze dei genitori che lavorano), rendendo le famiglie più autonome nella scelta del servizio che ritengano più adeguato (tra le altre novità, la delibera affida agli utenti la possibilità di scegliersi il nido nell'ambito della rete degli asili regionali)."
FONTE Infoconseil
Nessun commento:
Posta un commento